Un’ iniziativa di successo quindi, considerando che non si ricorda a memoria uno sciopero tanto eclatante quanto partecipato dei dipendenti comunali di Pomezia. Sono state ritenute inaccettabili le scuse avanzate dal sindaco Fucci circa la sua assenza nel tentativo di conciliazione davanti al prefetto, giustificata con la notifica dell’invito a comparire arrivata troppo a ridosso della data dell’incontro. Così le sigle sindacali non hanno potuto fare a meno di indire la manifestazione e chiedere maggior rispetto per i lavoratori. Che nelle ultime ore si sono sentiti oggetto di una sorta di “affronto” del Primo cittadino che li aveva invitati a confrontarsi sui contenziosi all’apertura dello spumante nel giorno degli auguri natalizi, il 22 dicembre. Un boccone amaro che nemmeno lo spumante poteva far smaltire ai sindacati. Ma ora c’è la data: i rappresentanti dei lavoratori sono stati convocati per venerdì 23 dicembre.
Fondi per le risorse decentrate e benessere lavorativo. Queste le richieste non rispettate che hanno portato alla protesta. La prima può considerarsi quella portante. Si tratta delle indennità di servizio, premi di produttività e altri riconoscimenti economici per i risultati raggiunti, riconosciuti ogni fine anno ai dipendenti. Ad oggi, mentre dovevano essere calcolati quelli relativi alla prossima annualità 2017, non sono ancora stati previsti e quindi versati quelli del 2016. Eppure nel mese di giugno fu proprio il sindaco a promettere ai sindacati un’immediata risoluzione del problema. Per alcuni dei lavoratori quella «Fu solo una falsa promessa per ottenere la buona organizzazione dell’imminente estate pometina, che è andata benissimo». Insomma secondo la maggior parte dei lavoratori sentiti, questa sarebbe un’operazione finanziaria organizzata dal sindaco per coprire il buco economico contestato dal ministero dell’economia sui fondi contrattuali e che ora il Comune deve provvedere a sanare. «Ma noi offriamo da tempo proposte gestionali alternative per risolvere questo problema e recuperare risorse risparmiano nei costi dell’ente: è inaccettabile che si provveda a riempire buchi finanziari con le risorse per il personale».
Non solo la sostanza, ma anche la forma. Perché in secondo luogo i lavoratori comunali contestano al sindaco le modalità con le quali si sta gestendo il personale. Ad esempio con spostamenti di ufficio senza preavviso. «Una serie di provvedimenti – dicono – che ci tolgono dignità e ricadono anche sulla qualità del nostro lavoro, generando frustrazioni e disagi». «Una buona amministrazione è merito nostro».
Non si fatica a riconoscere alla macchina amministrativa gestita dal sindaco a 5Stelle tanti buoni risultati, ma i lavoratori rivendicano per sé tutto il lavoro che c’è dietro alle decisioni politiche che per un politico, appunto, sono solo indirizzo. Tutta la parte operativa spetta agli uffici. In questo senso è stata proprio la Rsu con un documento distribuito in piazza a denunciare le mancanze dell’esecutivo: «Molti atti non sono visibili sul sito del Comune (in particolare le liquidazioni a professionisti, appaltatori, avvocati, consulenti e associazioni) e anche in materia di “bilancio partecipato” siamo su un binario morto». E ancora: «Manca un vero sistema di gestione e abbiamo molti dubbi sulla costituzione del nuovo Nucleo di Gestione».