“Da quando è entrato in vigore il nuovo orario – scrive I. all’ufficio rimborsi – ci siamo trovati di fronte ad uno stravolgimento degli orari dei treni, in particolare della fascia mattutina dalle 5 alle 9. Ci si è concentrati sul treno 12152 che, dopo numerose proteste, è stato ricollocato al suo vecchio orario, con sommo giubilo dei pendolari che viaggiano a quell’ora. Bene, buon per loro. Peccato che il giubilo abbia riguardato solo quel gruppo di pendolari, visto che da ieri, 19 dicembre 2016, ci ritroviamo con un’ora di buco fra un treno e l’altro. Ad Aprilia, il primo treno utile dopo le 6.19 è quello che passa alle 7.15. E qui, magicamente, torniamo indietro di un circa 3 anni (faccio la pendolare da circa 14 anni) dove avevamo treni stracarichi di gente, ammassata anche sulle scale”.
“Ci ritroviamo a viaggiare male, a nostro rischio e pericolo, perchè viaggiare su un treno stracolmo significa, non solo stare in piedi ma anche, e soprattutto, non avere nemmeno lo spazio per respirare”, lamenta la pendolare. “Nella mia ignoranza mi domando e vi domando quanto segue:
1) vi sembra normale, logico e sensato che ci sia un buco di un’ora fra un treno e l’altro nella fascia oraria più frequentata?
2) vi sembra normale, logico e sensato che ci sia un treno che parte direttamente da Aprilia alle 7.22, semivuoto perchè la maggior parte della gente sale sul 7.15? (Questo accade perchè quello delle 7.22 fa sempre tardi e spesso viene soppresso)
3) vi sembra normale, logico e sensato che per migliorare la linea Napoli – Formia – Roma si sia andati a peggiorare la nostra linea?
4) vi sembra normale, logico e sensato che si paghi un abbonamento per ricevere un servizio diventato scadente rispetto a due settimane fa?”.
In risposta alla sua e-mail, l’ufficio rimborsi di Trenitalia fa sapere di averla inoltrata all’ufficio reclami.