Mister, quando ti sei accorto del potenziale di questa squadra? “Direi fin dal Torneo Lodovichetti. Di fronte a squadre di prima fascia, i ragazzi hanno risposto bene, con il giusto approccio mentale e senza nessuna paura. Il campionato lo sta confermando, anche se io sono un perfezionista: avrei voluto vincerle tutte”. Il Fascia B è quasi uno spartiacque. I ragazzi lasciano l’età più bambina, per avvicinarsi ad un altro calcio. Quante difficoltà ci sono nel gestire questi loro momenti? “La difficoltà c’è ed è innegabile. I ragazzi vivono una fase di crescita che deve essere accelerata. Passano dall’anno dei Giovanissimi, dove prevale l’aspetto del gioco, a una realtà che si avvicina molto di più al mondo dei grandi. Oltretutto ci sono i cambiamenti a livello fisico. C’è chi magari mette qualche centimetro più rapidamente, perde in forza, e cala anche sotto il profilo dell’autostima perché diventa leggermente più goffo nei movimenti che fa. Il compito principale è proprio quello di tenere alta la loro convinzione nei propri mezzi, migliorandone il carattere e cercando di tirare fuori qualcosa in più. Anche perché, a questa età, la competizione diventa più dura e s’innalza l’agonismo.Persino una squadra più scarsa può darti filo da torcere, se riesce a mettere la gara sul piano del fisico, chiudendosi in difesa e facendo leva sulla forza”.
I numeri dicono che siete il miglior attacco e la seconda miglior difesa. Una bella soddisfazione… “Sì, anche se bisogna sempre tenere conto di chi affronti e di quanto l’avversario ti conosce. Inizialmente, infatti, contro le prime siamo riusciti a sfruttare il fattore sorpresa, visto il nostro modo molto offensivo di scendere in campo, con tanti giocatori chiamati a proporsi in avanti. Adesso, invece, dopo 10 minuti trovi avversari che si accorciano, chiudendosi dietro e togliendoti spazi. Vedono la classifica, il dato dei gol fatti, prendono informazioni esi presentano più preparati ad affrontarci. Diventa più difficile,ma la squadra deve imparare che è importante portare a termine gare anche brutte, in cui il risultato può essere deciso da un episodio o una mischia: caratterialmente ci vuole anche questo.
Albalonga, Spes Artiglio e City. Poi, i divari iniziano a diventare importanti”. La lotta sarà con queste due squadre? “È ancora troppo preso per dire su quali squadre avere maggiori aspettative e quali meno. Sicuramente noi, Albalonga e Spes Artiglio siamo i gruppi più attrezzati, ma questo è un campionato dove puoi perdere punti in qualsiasi momento, se l’attenzione cala. Squadre come il Tivoli, ad esempio, o il Guidonia, se non le affronti con umiltà e la giusta dose di attenzione, ti mettono in difficoltà. Parliamo di un campionato che non sarà eccelso, ma c’è tantissimo agonismo. E l’alternanza di risultati lo dimostra”.
Finora siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione? “L’obiettivo era quello di fare un campionato da vertice, perché la nostra è l’unica categoria Elite che manca al Città di Ciampino. È un modo per dare continuità a questo progetto. Noi ce la stiamo mettendo tutta, i risultati finora ci stanno dando ragione. Speriamo di continuare in questa direzione”.
C’è un elemento che l’ha maggiormente sorpresa? “Ci sono tre o quattro ragazzi che mi hanno sorpreso in modo positivo, per quando concerne l’atteggiamento. Tecnicamente sono tutti bravi, ma questo è una aspetto del quale va dato merito a chi ha lavorato su di loro prima di me. Forse il giocatore che mi ha più colpito,nel suo modo di approcciare le gare, è Daniele Marcone. L’ho visto cambiare, dall’inizio a oggi. Prima si fermava una volta persa palla, ora invece aggredisce subito chi glie l’ha tolta. È quello che voglio vedere in campo e lui finora lo sta facendo benissimo. Non amo mai fare complimenti, perché a questa età i ragazzi tendono ad adagiarvisi sopra, ma alcune volte qualche gratificazione va anche data”.
Scelga un aggettivo per definire la sua squadra. “Mi piacerebbe dire vincente, ma per ora dico divertente”.
Che regalo di Natale chiede a ai suoi ragazzi? “Tre punti. Sarebbero il regalo più bello e quanto di più importante per poi rilassarci il giusto, mangiare un panettone, stappare una bottiglia, e ripartire dopo la sosta”.