Il Caffè ha intervistato Narciso Mostarda, il neuropsichiatra infantile che da ottobre scorso è il nuovo direttore generale della Azienda Sanitaria Locale Asl Rm 6, che con i suoi 7 ospedali e 4mila dipendenti serve un bacino di 21 comuni tra i Castelli Romani e il litorale, con una spesa totale che sfiora il miliardo di euro all’anno. Presente all’incontro anche il suo braccio destro, il direttore sanitario dottor Mario Ronchetti. «C’è un fenomeno giornalistico positivo che ci spinge a fare di più e a fare meglio», sostiene il nuovo capo, annunciando che si batterà per la «trasparenza all’interno della Asl Rm 6», anche se il sito internet dell’Azienda che guida non è stato ancora adeguatamente aggiornato, al contrario di quanto imposto dalla legge. Basti pensare ai dati sulla qualità dell’acqua potabile, specialmente su arsenico e fluoruri, proprio qui dove queste contaminazioni hanno provocato una lunga e incresciosa emergenza… Al dottor Mostarda i vertici amministrativi regionali hanno affidato il delicatissimo compito di chiudere tre degli ospedali storici rimasti ai Castelli Romani, quelli di Albano, Genzano e Ariccia, e di «far partire entro l’inizio del 2018» – così dichiara – il nuovo Policlinico unico a Fontana di Papa, che definisce «l’opera pubblica più complessa di tutta la Regione Lazio». Servirà anche i grossi e popolosi Comuni di Aprilia, Cisterna e il litorale.
Ma sarà un semplice ospedale, solo più grande degli altri, o un Dipartimento di Emergenza e Accettazione di 2° livello? Cioè con più alta qualificazione e reparti di neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia toracica e vascolare, etc.?
«Non è possibile deciderlo oggi. Decideremo dopo che verrà avviato. E solo dopo che chiuderanno le tre attuali strutture ospedaliere di Albano, Genzano e Ariccia. Ci serve ancora un po’ di tempo per studiare e capire. È necessario avere ancora un po’ di pazienza. Di sicuro, tutti i dipartimenti e reparti ora in funzione in questi tre ospedali riprenderanno vita nel nuovo policlinico».
La condotta idrica che servirà il nuovo Policlinico quando verrà realizzata?
«L’Acea ci ha finalmente e ufficialmente risposto: l’acquedotto che porterà nel nuovo Ospedale i circa 25 litri di acqua al secondo necessari per farlo funzionare verrà completata entro novembre 2017».
Attrezzature, tecnologie, parcheggi, sistemazioni degli spazi esterni, fogna e illuminazione del Policlinico?
«Stiamo lavorando, anche con la struttura regionale (la cabina di regia del Sistema Sanitario Regionale, guidata dall’ex consigliere regionale dottor Alessio D’Amato, ndr), l’ultima riunione si è tenuta poche settimane fa. All’inizio del 2017 partiranno i bandi per l’acquisto di attrezzature e tecnologie. Per l’urbanizzazione esterna, parcheggi, illuminazione, eccetera, c’è un progetto già approvato e presto partirà anche questo ulteriore bando: sarà mio compito mettere un po’ di pepe agli uffici amministrativi».
Quando inizieranno i lavori di costruzione del terzo tratto della tangenziale dei Castelli Romani (tra rotatoria del Crocifisso e rotatoria della 4 strade, anche detta del Ginestreto, ndr), che servirà anche il Policlinico, necessario ad evitare il rischio di paralisi del traffico locale?
«Questo domanda sa a chi la dovrebbe rivolgerla? Al sindaco del Comune di Ariccia. È vero, io sono stato nominato con decreto del Governatore Zingaretti soggetto attuatore unico per velocizzare l’ultimazione, agevolare la messa in funzione del nuovo Policlinico, ma anche per realizzare tutte le strutture che lo serviranno. Questo significa che sono incaricato di promuovere presso le amministrazioni locali ogni iniziativa necessaria a dare avvio anche a percorsi burocratici per la realizzazione di strade, rotatorie, svincoli, eccetera. Ma in questo caso chi deve darsi da fare è il Comune di Ariccia. Ho avvertito il sindaco che dovrà farsi autorizzare un finanziamento ad hoc dalla Regione Lazio, e lui mi ha riferito di aver messo a lavorare alacremente la sua struttura tecnico-organizzativa. È un compito del Comune, la Asl non può mettersi a costruire anche le strade. Lo stesso vale per alcune rotatorie sulla via Nettunense: è in corso un contenzioso tra il Comune di Ariccia e l’Astral per individuare chi dovrà occuparsi di tali incombenze».
Tutti i posti letto della Fisiatria dello Spolverini di Ariccia, un’eccellenza nazionale, sono stati dismessi dal 10 dicembre: che fine faranno?
«Lei è davvero convinto che si tratti di un reparto di eccellenza? Per me questo aspetto è molto importante. Di sicuro non si tratta di un favore nei confronti delle strutture private presenti sul territorio: per me viene prima il servizio pubblico. Questo repartino è un caso unico in Italia, con i suoi 25 posti letto (Ronchetti annuisce, ndr). Se dico il falso sono pronto a dimettermi domattina. Era un museo, che è un’altra cosa. Temporaneamente abbiamo sospeso la degenza h-24, ma resta in funzione l’ambulatorio. La fisiatria riaprirà nel nuovo Policlinico, con 28 posti letto. Alla fisiatria dello Spolverini, fino ad ora venivano ricoverate persone che si potevano curare anche a casa. Ricoveri non appropriati».
Nel 2014, un’inchiesta de il Caffè svelò un appalto doppione da 1,2 milioni di euro per la pulizia delle cucine degli ospedali San Giuseppe di Albano e Riuniti di Anzio-Nettuno. 2 aziende erano state incaricate e pagate per lo stesso lavoro, ma solo una lavorava veramente. Il nostro giornale fu invitato a presentarsi presso la Guardia di Finanza di Velletri. È partita una indagine molto delicata. Quei soldi sono stati restituiti alla Asl Rm 6?
«Mi ricordo solo vagamente di questa vicenda. Per 6 mesi poi non sono stato presente in sede. Sembrava un’azione maldestra da parte dell’impresa e dell’Azienda Sanitaria. Mi sembra che ci sia stata una ridefinizione, una ricalibratura della vicenda. Si è trattato di una cosa del genere. Ma non ricordo bene. Ma vi farò sapere (al momento in cui andiamo in stampa nessuna novità, ndr), sarò più preciso. Mi prendo un appunto».
La Asl Rm 6 ha inviato centinaia di screening oncologici negativi a cittadini (oltre 1.100 solo a Pomezia) che non avevano mai eseguito tali esami: cosa ha da dire in proposito?
«Il sistema informatico della Asl ha una montagna di dati gestiti anche dall’intervento dell’uomo. Abbiamo commesso alcuni errori, mi scuso, ma può succedere visto che effettuiamo nella Asl Rm 6 circa 100mila screening oncologici all’anno. Ora abbiamo risolto il problema».
Al momento nell’intero territorio dell’Asl Rm6, è in funzione una sola Casa della salute situata a Rocca Priora. Avete intenzione di metterne in funzione altre?
«Vogliamo potenziare tale servizio pubblico. Nell’Ospedale Villa Albani di Anzio, presto nascerà una seconda casa della salute».
Sul prossimo numero del Caffè, il Direttore sanitario Ronchetti risponderà su altri importanti temi.
Ma sarà un semplice ospedale, solo più grande degli altri, o un Dipartimento di Emergenza e Accettazione di 2° livello? Cioè con più alta qualificazione e reparti di neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia toracica e vascolare, etc.?
«Non è possibile deciderlo oggi. Decideremo dopo che verrà avviato. E solo dopo che chiuderanno le tre attuali strutture ospedaliere di Albano, Genzano e Ariccia. Ci serve ancora un po’ di tempo per studiare e capire. È necessario avere ancora un po’ di pazienza. Di sicuro, tutti i dipartimenti e reparti ora in funzione in questi tre ospedali riprenderanno vita nel nuovo policlinico».
La condotta idrica che servirà il nuovo Policlinico quando verrà realizzata?
«L’Acea ci ha finalmente e ufficialmente risposto: l’acquedotto che porterà nel nuovo Ospedale i circa 25 litri di acqua al secondo necessari per farlo funzionare verrà completata entro novembre 2017».
Attrezzature, tecnologie, parcheggi, sistemazioni degli spazi esterni, fogna e illuminazione del Policlinico?
«Stiamo lavorando, anche con la struttura regionale (la cabina di regia del Sistema Sanitario Regionale, guidata dall’ex consigliere regionale dottor Alessio D’Amato, ndr), l’ultima riunione si è tenuta poche settimane fa. All’inizio del 2017 partiranno i bandi per l’acquisto di attrezzature e tecnologie. Per l’urbanizzazione esterna, parcheggi, illuminazione, eccetera, c’è un progetto già approvato e presto partirà anche questo ulteriore bando: sarà mio compito mettere un po’ di pepe agli uffici amministrativi».
Quando inizieranno i lavori di costruzione del terzo tratto della tangenziale dei Castelli Romani (tra rotatoria del Crocifisso e rotatoria della 4 strade, anche detta del Ginestreto, ndr), che servirà anche il Policlinico, necessario ad evitare il rischio di paralisi del traffico locale?
«Questo domanda sa a chi la dovrebbe rivolgerla? Al sindaco del Comune di Ariccia. È vero, io sono stato nominato con decreto del Governatore Zingaretti soggetto attuatore unico per velocizzare l’ultimazione, agevolare la messa in funzione del nuovo Policlinico, ma anche per realizzare tutte le strutture che lo serviranno. Questo significa che sono incaricato di promuovere presso le amministrazioni locali ogni iniziativa necessaria a dare avvio anche a percorsi burocratici per la realizzazione di strade, rotatorie, svincoli, eccetera. Ma in questo caso chi deve darsi da fare è il Comune di Ariccia. Ho avvertito il sindaco che dovrà farsi autorizzare un finanziamento ad hoc dalla Regione Lazio, e lui mi ha riferito di aver messo a lavorare alacremente la sua struttura tecnico-organizzativa. È un compito del Comune, la Asl non può mettersi a costruire anche le strade. Lo stesso vale per alcune rotatorie sulla via Nettunense: è in corso un contenzioso tra il Comune di Ariccia e l’Astral per individuare chi dovrà occuparsi di tali incombenze».
Tutti i posti letto della Fisiatria dello Spolverini di Ariccia, un’eccellenza nazionale, sono stati dismessi dal 10 dicembre: che fine faranno?
«Lei è davvero convinto che si tratti di un reparto di eccellenza? Per me questo aspetto è molto importante. Di sicuro non si tratta di un favore nei confronti delle strutture private presenti sul territorio: per me viene prima il servizio pubblico. Questo repartino è un caso unico in Italia, con i suoi 25 posti letto (Ronchetti annuisce, ndr). Se dico il falso sono pronto a dimettermi domattina. Era un museo, che è un’altra cosa. Temporaneamente abbiamo sospeso la degenza h-24, ma resta in funzione l’ambulatorio. La fisiatria riaprirà nel nuovo Policlinico, con 28 posti letto. Alla fisiatria dello Spolverini, fino ad ora venivano ricoverate persone che si potevano curare anche a casa. Ricoveri non appropriati».
Nel 2014, un’inchiesta de il Caffè svelò un appalto doppione da 1,2 milioni di euro per la pulizia delle cucine degli ospedali San Giuseppe di Albano e Riuniti di Anzio-Nettuno. 2 aziende erano state incaricate e pagate per lo stesso lavoro, ma solo una lavorava veramente. Il nostro giornale fu invitato a presentarsi presso la Guardia di Finanza di Velletri. È partita una indagine molto delicata. Quei soldi sono stati restituiti alla Asl Rm 6?
«Mi ricordo solo vagamente di questa vicenda. Per 6 mesi poi non sono stato presente in sede. Sembrava un’azione maldestra da parte dell’impresa e dell’Azienda Sanitaria. Mi sembra che ci sia stata una ridefinizione, una ricalibratura della vicenda. Si è trattato di una cosa del genere. Ma non ricordo bene. Ma vi farò sapere (al momento in cui andiamo in stampa nessuna novità, ndr), sarò più preciso. Mi prendo un appunto».
La Asl Rm 6 ha inviato centinaia di screening oncologici negativi a cittadini (oltre 1.100 solo a Pomezia) che non avevano mai eseguito tali esami: cosa ha da dire in proposito?
«Il sistema informatico della Asl ha una montagna di dati gestiti anche dall’intervento dell’uomo. Abbiamo commesso alcuni errori, mi scuso, ma può succedere visto che effettuiamo nella Asl Rm 6 circa 100mila screening oncologici all’anno. Ora abbiamo risolto il problema».
Al momento nell’intero territorio dell’Asl Rm6, è in funzione una sola Casa della salute situata a Rocca Priora. Avete intenzione di metterne in funzione altre?
«Vogliamo potenziare tale servizio pubblico. Nell’Ospedale Villa Albani di Anzio, presto nascerà una seconda casa della salute».
Sul prossimo numero del Caffè, il Direttore sanitario Ronchetti risponderà su altri importanti temi.
12/01/2017