Nella riunione di stamattina tra vertici societari e sindacati, questi ultimi “disponibili a recepire la richiesta della presidenza di spostare lo sciopero a seguito degli avvenimenti di questi giorni”, la società “non ha voluto fare nessun passo indietro”, tuona la Faisa Cisal. ”Abbiamo sottolineato che l’azione di sciopero non avrebbe comunque avuto ricadute su quanto accaduto in Abruzzo, ma sensibili a tale richiesta abbiamo dato la disponibilità a posticipare l’azione di sciopero. Di contro abbiamo chiesto la revoca dell’ordine di servizio 50, in quanto sta arrecando notevoli difficoltà e disagi agli autisti”.
Invece nulla. Gli autobus saranno fermi in tutta la Regione il 23 gennaio dalle 12.30 alle 16.30.
I lavoratori, tramite i sindacati, chiedono: che le compensazioni devono stare in ciclazione per dare una certezza al dipendente sul proprio impegno lavorativo, soprattutto non nei giorni festivi; che la media per il calcolo delle 37 ore va fatta su 26 settimane, come da ccnl vigente e non settimanalmente, costringendo i lavoratori ad effettuare prestazioni che di fatto sono “straordinario esigibile”; di avere un contatore che dia la possibilitaÌ€ ad ognuno di vedere e controllare la propria posizione in termine di “orario di lavoro” ordinario (le 37 ore) realmente effettuato fino a quel momento; di eliminare i recuperi abbinati ai turni “disposizione” in ciclazione”; di organizzare i turni senza “pezzature”, costringendo i lavoratori ad un massacrante impegno giornaliero; il reinserimento dei tempi accessori come da ccnl vigente e mantenimento dei tempi per la movimentazione bus all’interno del turno, indispensabili per una corretta sicurezza ed esecuzione dell’esercizio”.