All’appuntamento erano presenti Roberto Cecere Segretario Ust Cisl Latina, i vertici regionali Cisl e i sindaci di Latina, Formia, Sezze, Roccagorga, Norma, Maenza, Lenola, il vicesindaco di Aprilia Franco Gabriele e Alessandra Faiola componente di area pubblica del CdA.
L’incontro serviva a capire come i sindaci del territorio intendessero muoversi dopo che Acea Spa ha sottoscritto il contratto preliminare, con il Gruppo Veolia, per acquisire la sua quota del 49% di Acqualatina, ignorando il diritto di prelazione che il socio pubblico (i Comuni) avrebbe potuto avanzare in caso di cessione delle quote private, così come prevede lo statuto della società. Su questo aspetto il sindaco di Latina Damiano Coletta, a nome degli altri colleghi presenti ha riaffermato l’intenzione di procedere verso la ripubblicizzazione della società, non nascondendo la complessità e la difficoltà del percorso, per affrontare il quale “abbiamo affidato l’incarico a degli esperti per definirne meglio gli aspetti ed abbiamo chiesto al prof. Lucarelli un parere legale sulla regolarità dell’iter seguito fino ad oggi sul passaggio delle quote, con la ferma intenzione di bloccare il tutto valutando, nel contempo la strada migliore per arrivare all’acqua pubblica”.
Commenta Cecere: “Siamo estremamente preoccupati, in quanto l’eventuale assorbimento di Acqualatina da parte di Acea aprirebbe seri interrogativi, poiché movimenti del genere, normalmente, si portano dietro riorganizzazioni, tagli, limitazioni ed il trasferimento ad altra sede dei poteri decisionali ed operativi. Consideriamo poi come a partire dal 2018 inizierà la redistribuzione degli utili che, è facile intuire, prenderebbero altre strada a danno del nostro territorio”.
“Sconcerta – ha concluso – la lettera inviata proprio in questi giorni da Acea ai sindaci dell’Ato4 con la richiesta di prelazione differita di un anno che, nei fatti, farebbe riconoscere la validità dell’operazione, dando alla società romana la possibilità di chiudere la partita secondo i suoi desideri. Ci auguriamo che i sindaci non cadano in questa trappola e vogliano giocarsi fino in fondo la partita”.