Unicoop Tirreno dichiara di voler ridurre i costi e a pagarne il prezzo più grande saranno le lavoratrici e i lavoratori, anche quelli di Pomezia. Circa 500 gli esuberi annunciati, 8 cessioni tra Viterbo e la Toscana e 13 chiusure: un punto vendita di Pomezia, due a Viterbo, uno a Velletri, un altro a Roma e l’E-commerce. Le altre in Toscana. Nei giorni scorsi si è svolto a Firenze l’incontro tra i sindacati e la dirigenza di Unicoop Tirreno, che ha avuto risvolti inattesi e pesantissimi con l’annuncio degli esuberi.
A rendere noto quanto illustrato dai dirigenti è Marco Conficconi, segretario generale Uiltucs Toscana, categoria della Uil che si occupa di cooperazione e terziario. “La seconda cooperativa della Toscana – spiega il segretario a margine dell’incontro sindacale – cerca di gestire la crisi ma non ha nessuna prospettiva di soluzione e nessuna prospettiva di sviluppo. Tant’è che il piano rigido e inadeguato” presentato è una manovra “di sola retroguardia che fa pagare ai soli lavoratori il prezzo della crisi. Assurdo”. “La manovra illustrata – aggiunge Conficconi – prevede la cessione di 6 negozi, ulteriori terziarizzazioni, la chiusura di altri 13 negozi e un numero impressionante di esuberi: oltre 600”. In più, viene annunciato l’annullamento del Cia, contratto integrativo aziendale, che porta la Uiltucs ad annunciare inevitabili azioni di lotta davanti “ad annunci del genere”.
“Una vera e propria mattanza occupazionale – attacca Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato – e la nostra risposta sarà lo sciopero e la mobilitazione”.“Dopo anni di utili di bilancio mai raggiunti – prosegue il sindacalista – la nuova dirigenza vorrebbe far ricadere le incapacità dei manager e di un CdA a dir poco inconcludente, su chi la Coop la fa tutti i giorni con il proprio lavoro”. “Andremo al tavolo di trattativa con le idee ben chiare. In quella sede comunicheremo che per noi l’unica risposta a questo feroce attacco sarà lo sciopero e la mobilitazione, almeno fino a quando l’azienda non si mostrerà disponibile a trattare su altre basi”, conclude Iacovone.