La scuola di via Tasso presieduta dal consigliere di maggioranza e dirigente scolastico Nino Leotta è tornata a regime. Questa mattina sono arrivati i pezzi per sostituire le parti non funzionanti del sistema di riscaldamento ed il preside ha comunicato con soddisfazione ai genitori e ai cittadini che hanno seguito la vicenda che il problema può dirsi risolto. Nei giorni scorsi, infatti, il consiglio di istituto della scuola, formato da dirigente, 8 genitori, 8 docenti e 2 esponenti del personale Ata aveva preso l’unanime decisione di chiudere il plesso, prima ancora dell’ordinanza del Sindaco Damiano Coletta. «La caldaia – spiega Nino Leotta – non ha funzionato dall’inizio di gennaio. Durante le vacanze di Natale la scuola era fredda, così come il primo giorno di rientro in classe. I riscaldamenti si accendevano e spegnevano perché guasti e la situazione non era stata risolta nonostante le segnalazioni al Comune. Per questa ragione, dopo due giorni in cui le classi erano dimezzate ed i genitori venivano a prendere gli studenti a scuola prima delle fine delle lezioni, ho preso l’unica decisione possibile: la chiusura della scuola». Il riferimento è alla decisione presa dal Consiglio di istituto da lui presieduto che ha approvato un documento con il quale si rivendicava il diritto allo studio e si diffidava il Comune a non far succedere più un simile episodio. «La scuola è rimasta chiusa fino al 16 ed il ripristino è avvenuto il martedì 17». Nessun contenzioso con l’Ente comunale, come spiega il dirigente scolastico, seduto tra i banchi della maggioranza. «La situazione è risolta – conclude – e la caldaia funziona, mi auguro in maniera definitiva. I pezzi sono stati sostituiti e posso dirlo con certezza perché, nonostante non sia competente in materia, ho seguito personalmente tutte le fasi del processo. Con il Comune non c’è mai stato conflitto: la diffida è un atto formale con il quale si chiede che una simile situazione non si presenti più. Non c’è una denuncia, forma che il Consiglio di Istituto ha deciso di non seguire. Adesso inoltrerò un quesito al Ministero dell’Istruzione per capire se i giorni di lezione perduti andranno recuperati o finiranno nel calderone dell’emergenza freddo».
23/01/2017