A questo punto le possibilità sono due: o l’ufficio urbanistica di Pomezia non fa bene il suo lavoro, oppure la Regione non si fida. Ormai nei corridoi del Comune ci sono quasi più commissari regionali che dipendenti comunali, ed è del 9 gennaio l’ultima nomina di un funzionario che andrà a scandagliare nelle carte dell’ennesima pratica urbanistica.
Questa volta il casus belli sono le numerose istanze di accesso agli atti presentate dal consigliere di Forza Italia Luigi Lupo, che ha chiesto di fare accertamenti su possibili irregolarità edilizie in edifici che sorgono in ben 11 strade di Pomezia: via Mar del Nord, via dell’Aurora, via Pontina – Selva dei Pini, via degli Argonauti, via Pisano, via Firenzuola, via Mar di Bering, via Mar Baltico, via Oceano Atlantico, via Mar Tirreno, via Naro.
La Regione accusa (per l’ennesima volta) il Comune di inerzia e di omessi controlli. L’Area di vigilanza e di contrasto all’abusivismo edilizio – si legge nell’atto con cui la Giunta Regionale ha deciso di sostituirsi a piazza Indipendenza con un commissario – sostiene di aver “acclarato la condizione di illegittimità” segnalata sul complesso di via Naro e sull’edificio di via dell’Aurora. Il primo presenterebbe delle difformità rispetto al permesso a costruire, il secondo avrebbe visto un repentino cambio di destinazione d’uso, da direzionale a residenziale. Insomma, sarebbe “diventato” una casa.
Ma una volta segnalate al Comune queste stranezze, la Regione non avrebbe ottenuto risposte esaurienti (se non “lacunose e dilatorie valutazioni di merito”), né tantomeno i controlli richiesti.
Sembra quasi di rileggere le contestazioni mosse al Comune pometino dalla Regione sul caso delle palazzine di via Almirante e via Romualdi, dove una sentenza del 2014 aveva riscontrato dei pesanti abusi edilizi. Anche in quell’occasione, secondo la Pisana, l’ente di piazza Indipendenza ha omesso i dovuti controlli.