Il terzo motore del ‘bio’gas nel cimitero di rifiuti si farà. È arrivato anche l’ok della Provincia – tenuta a pronunciarsi in merito alle emissioni – per ingrandire l’impianto esistente. Il progetto era stato autorizzato a settembre 2014 dalla Regione Lazio con la stessa autorizzazione integrata ambientale che ha permesso di ampliare la discarica, consentendo di continuare a scaricare rifiuti nell’invaso chiamato S8. Con questo ampliamento, per forza di cose e per forza di legge, hanno dovuto prevedere un ampliamento ed aggiornamento anche del ‘bio’gas già funzionante a Montello, che da anni brucia i gas sprigionati dai rifiuti organici. Ciò per rendere meno inquinanti quei gas. Se lasciati disperdere in aria, oltre a puzzare tremendamente, danneggiano il clima 27 volte in più rispetto all’anidride carbonica che si produce bruciandoli. Parliamo soprattutto di metano, il principale gas responsabile dei cambiamenti climatici.
DOV’È LA NOTIZA
La notizia è questa: l’ecomostro di Borgo Montello un cosiddetto ‘bio’gas ce l’ha già e se non ci fosse, i danni della discarica sarebbero peggiori. Fatti che i più sembrano ignorare. Lo dice l’allegato tecnico alla determinazione regionale n. G12374 del 09/09/2014, cioè la stessa autorizzazione con cui a settembre 2014 hanno ampliato l’invaso S8. Si tratta di due motori che trasformano in elettricità – per totali 2,6 megawatt – il gas prodotto dall’immondizia e che verranno aggiornati. Siccome a settembre 2014 la Regione ha autorizzato lo smaltimento di altri rifiuti, si è reso necessario un terzo motore. Esso avrà l’aspetto di un cassone tipo container da camion, come quelli già attivi, come si vede nella foto sopra pubblicata. Il terzo motore serve anche a migliorare l’efficenza energetica del processo di combustione. Si capta più metano e lo si brucia meglio. Da questo dipende anche l’aumento di potenza a 2,6 Mw.
POLVERONI E GAS
Sulla vicenda è stata innescata una polemica, con velenose allusioni a presunti scandali, che hanno trascinato in prima pagina l’assessore all’ambiente Roberto Lessio perché non sapeva della relativa Conferenza dei servizi. Si tratta della riunione tra i vari Enti coinvolti, Comune di Latina incluso, chiamati a discutere il progetto a cose quasi fatte. Il Pd – per bocca di Enrico Forte – in Consiglio comunale ha addirittura invocato le dimissioni di Lessio: “Invito il sindaco, nell’interesse della città, a riflettere sulla permanenza di Lessio alla guida dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Latina. Da parte mia mi attiverò per presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Lessio”. Così Forte all’esito dell’interrogazione sul tema che ha presentato con la collega Nicoletta Zuliani il 19 gennaio.
IL SINDACO: «FIDUCIA A LESSIO. FAREMO BLITZ A SORPRESA»
Un’altra notizia: «Confermo che esigeremo controlli seri sulle emissioni dell’impianto a cosiddetto ‘bio’gas di Montello, che deriva da un obbligo di legge: pretenderemo non solo il monitoraggio in continuo – ha detto al giornale il Caffè il Sindaco di Latina, Damiano Coletta -, ma io e Lessio faremo visite a sorpresa presso la discarica per verificare il corretto funzionamento dell’impianto. Noi siamo già oltre la bieca strumentalizzazione contro l’Assessore all’ambiente Roberto Lessio, con dietrologie che non ci appartengono». Pacatissimo, il primo cittadino ha fatto quadrato intorno a Lessio: «Ribadisco piena fiducia sull’operato dell’Assessore all’ambiente, nessun dubbio sulla sua onestà intellettuale, sul suo impegno a tutela dell’ambiente e sulle sue capacità. Per lui parla la sua storia. Il suo chiarimento è stato preciso ed esaustivo. Sui problemi di comunicazione interni al Comune stiamo provvedendo. Non potevamo che prendere atto del progetto ‘bio’gas. Quello che possiamo fare e faremo è verificare la perfetta gestione dei controlli sulle emissioni e il rispetto di tutte le prescrizioni imposte alla società Indeco».
IL GIOCO DELLE PARTI
Prescrizioni previste dall’autorizzazione di settembre 2014, firmata dall’ing. Flaminia Tosini, capo dell’Area rifiuti della Regione Lazio. Ironia della sorte, è collega di Lessio: anche lei è Assessore comunale all’ambiente a Vetralla, nel viterbese, dov’è vicesindaco con il Pd. Dall’ironia alla farsa: l’Ente che ha rilasciato quell’autorizzazione è lo stesso in cui allora come oggi Enrico Forte è vicepresidente della Commissione Ambiente. Dalla farsa al thriller: certi ecomostri sono il frutto avvelenato di mala-gestione e mala-pianificazione. A dicembre 2013 il governatore Zingaretti con l’Assessore Michele Civita, suo delegato ai rifiuti, annunciarono un ‘nuovo’ Piano Rifiuti. Annuncio poi reiterato.
Finora si è visto solo un documento aleatorio che conferma l’attuale gestione inchiodata alla solita lobby, tra discariche ed inceneritori, con il risibile annuncio che entro il 2020 il Lazio arriverà al 65% di raccolta differenziata. Obiettivo che la legge imponeva entro il 2012.
IL PROBLEMA IN REGIONE
Ora siamo intorno al 33%. Eppure – sempre per legge – entro il 31 dicembre 2006 dovevamo arrivare almeno al 35%. Michele Civita è lo stesso visto a Latina durante la campagna elettorale di giugno scorso a sostegno dello stesso Forte. Nel frattempo il ‘nuovo’ Piano Rifiuti – benché richiesto dal Tar entro fine 2016 – non è stato discusso né votato dal Consiglio regionale del Lazio. Lo stesso Consiglio in cui siede Enrico Forte. Nessuno ne ha chiesto le dimissioni. Che avrebbe fatto se invece di essere “trombato”, avesse vinto le elezioni e fosse lui il Sindaco? «La combustione dei gas da rifiuti organici della discarica – rammenta l’Assessore Lessio – oltreché un obbligo previsto dall’iter regionale, è prevista dal protocollo di Kyoto (il trattato internazionale del 1997 sul riscaldamento globale, ndr), è imposta da una direttiva europea del 1999 e dalla legge nazionale 33 del 2003».
INDECO LASCIA. ECOAMBIENTE SENZA SOLDI PER FARE LE DOVUTE BONIFICHE
Ultime due notizie. Indeco ha scritto alla Regione – la quale come al solito non divulga – che non vuole più scaricare rifiuti né trattarli con Tmb a Montello. Si occuperà solo del post mortem: cioè mettere in sicurezza il sito, portare via i percolati e gestire il ‘bio’gas. Infine, l’altro gestore della discarica, Ecoambiente Srl, ha comunicato di non avere più soldi per bonificare. Perciò ha chiesto”continuità produttiva”. In pratica di poter sversare a Montello altri rifiuti, per incassare altri quattrini da destinare alle dovute bonifiche. Il Comune, con Lessio, ha detto no e ha rilanciato: si facciano prestare i soldi dai soci, magari da Manlio Cerroni (quello intercettato al telefono con Michele Civita. Oggetto: «una nuova autorizzazione sotto le mentite spoglie di un rinnovo», scrivono i Carabinieri del Noe). Chissà se ora qualche Consigliere regionale curerà la questione bonifiche in Regione.
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«Quell’impianto è dovuto»
Solidarietà e massima fiducia all’Assessore Lessio arriva da Dario Bellini, capogruppo in Consiglio comunale di Latina Bene Comune: «Enrico Forte che chiede le dimissioni di Lessio e si scandalizza per il ‘bio’gas nella discarica, stupisce: lui sa benissimo, come vicepresidente della commissione ambiente della Regione Lazio, che quell’impianto è dovuto, la legge lo impone. Loro hanno approvato l’ampliamento della discarica e quindi quel ‘bio’gas. Senza di esso i danni sarebbero maggiori, 27 volte più inquinanti. Per quanto non ci possa far piacere – insiste Bellini -, l’impianto è dovuto in quella discarica. All’Assessore Lessio si imputa l’assenza in Conferenza dei servizi, dove non si poteva comunque evitare l’impianto, come se fosse complice di chissà quale macchinazione… Comunque il Comune di Latina era presente con il dirigente. Fermo restando che non va affatto bene che i dirigenti non informino l’Assessore, il quale – senza clamore e con discrezione – si è fatto sentire da chi non lo ha informato. La discarica va chiusa e basta. Il resto sono strumentalizzazioni. Abbiamo piena fiducia nell’Assessore Lessio, tra i massimi esperti in materia, noi e Latina non potremmo fare a meno di lui. È un riferimento per la città, prima ancora che per questa maggioranza».