È in una delle case confiscate alla malavita organizzata che il Comune di Ardea e la Croce rossa italiana hanno aperto la sede del comitato locale della Cri. Il taglio del nastro c’è stato venerdì, alla presenza del sindaco di Ardea Luca Di Fiori, dell’assessore alle Politiche Sociali Riccardo Iotti, del commissario del comitato Cri di Ardea Vittorio Corasaniti. La Croce rossa offrirà ai cittadini di Ardea alcuni servizi: tra questi, la distribuzione diretta di beni alimentari, il recapito medicinali a domicilio, alcune campagne di informazione e di prevenzione sulle malattie, il servizio di assistenza domiciliare con l’aiuto e il controllo nell’attuazione delle terapie mediche prescritte e nella fruizione di prestazioni specialistiche, il supporto nella consegna domiciliare della spesa, lo sportello di ascolto e segretariato sociale, alcuni trasporti sanitari programmati. «Dopo quindici anni di servizio abbiamo un tetto. Questo posto ci dà la possibilità di lavorare meglio», ha sottolineato Corasaniti. «L’auspicio è quello di trovare una sistemazione adatta ad ospitare un numero così importante di volontari – ha aggiunto l’assessore Riccardo Iotti –. Da qui partiranno tutti quei servizi fondamentali come la distribuzione del pacco alimentare e il trasporto programmato per persone che lo necessitano».
«Avete lavorato in condizioni difficili, come le altre associazioni, e siete stati sempre presenti – ha sottolineato il sindaco Di Fiori che così si è rivolto ai volontari Cri – Altro elemento per il quale siamo molto felici è che Ardea, finalmente, ha il suo Comitato locale, visto che prima dipendeva da Anzio-Nettuno». L’immobile è stato assegnato al Comune di Ardea dalla Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ma è gravato da un provvedimento di pignoramento attualmente impugnato in sede giudiziaria. Sull’appartamento il tribunale penale di Roma ha affermato un diritto delle vittime del reato d’usura dopo che l’Agenzia nazionale lo ha assegnato al Comune. Con l’atto di pignoramento non viene sottratta l’attuale disponibilità del bene all’amministrazione. Ma su quella futura regna l’incertezza.