“Si tratta di una emergenza che, se non risolta rapidamente, potrebbe avere ricadute pesanti e negative per l’economia della provincia di Latina e, soprattutto, per la sopravvivenza delle aziende agricole che da queste colture traggono la principale fonte di sostentamento”, spiega il consigliere regionale Giuseppe Simeone, che su sollecitazione del sindaco di Rocca Massima, Angelo Tomei, ha inoltrato una nota all’assessore regionale all’agricoltura, Carlo Hausmann, chiedendogli di intervenire immediatamente, “mettendo in atto ogni strumento di natura straordinaria, valutando anche una deroga alla caccia alla storno, per tutelare dagli attacchi devastanti degli storni le colture dell’oliva itrana che senza interventi rapidi rischiano di essere distrutte”.
L’oliva itrana nel 2016 ha ottenuto il marchio DOP, ma questi attacchi stanno letteralmente devastando le coltivazioni arrecando un danno di ingenti proporzioni agli agricoltori.
Oggi la caccia, rientra tra le funzioni che la Regione Lazio ha avocato a sé dopo la (presunta) abolizione delle province. Tomei ha inviato una richiesta alla Regione Lazio affinché gli uffici competenti provvedano all’emissione di un piano di controllo degli storni.
“Il mancato o comunque il tardivo piano di controllo degli storni rischia di compromettere la stagione di raccolta. Per questo chiedo di colmare quanto prima il vuoto creatosi con il passaggio di competenze in tema agricolo – venatorio dalla Provincia alla Regione e di integrare i sistemi di dissuasione e allontanamento anche con gli abbattimenti degli storni, senza l’uso di richiami, fino alla tarda primavera nelle zone in cui si praticano le coltivazioni con frutto pendente o in maturazione”.