RYANAIR: ASPETTIAMO DI LEGGERE LE CARTE
La società di voli Ryanair alla notizia della sentenza ha commentato sinteticamente: “Prendiamo atto di questa sentenza, che i nostri legali stanno esaminando nel dettaglio”.
PER IL CRIAAC NESSUNA TUTELA PER I CITTADINI
Dalla parte dei cittadini si schiera come sempre anche il Criaac, che in merito allo sforamento dell’orario notturno per i voli Ryanair nell’aeroporto di Ciampino ha specificato come questa scelta non porterà alcuna tutela per i cittadini. “I giudici non hanno trovato, a base delle restrizioni dei voli proposti nel 2006 da ENAC e contestate da Ryanair, nessuno studio che documenti l’impatto acustico determinato dai voli sull’ambiente. Inoltre la sentenza riporta che ENAC e Comune di Ciampino hanno ammesso che “…non è stata ancora effettuata dall’amministrazione competente una puntuale individuazione delle cosiddette zone di rispetto per l’aeroporto di Ciampino, né sono stati definiti i parametri sonori di riferimento per la misurazione delle emissioni acustiche, così rendendo impossibile, allo stato, la misurazione dell’inquinamento acustico”. In realtà, poiché la causa al TAR si è protratta per ben 11 anni, dal 2006 fino ad oggi, queste motivazioni appaiono prive di fondamento, in quanto nel 2010 una Conferenza dei Servizi ha approvato la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino; esistono e sono vigenti le zonizzazioni comunali dei comuni di Ciampino, Roma e Marino; questi documenti riportano i limiti acustici ammissibili per ogni zona; esiste infine un monitoraggio condotto da Arpa Lazio, su base mensile, delle varie zone individuate, che documenta come i limiti imposti siano costantemente superati, di giorno e di notte. Dunque non è affatto credibile che oggi non ci siano elementi per valutare l’impatto acustico provocato dai voli. La cosa sorprendente è che tali elementi, certi e documentati, non siano stati portati all’attenzione dei giudici proprio da ENAC e dal Comune di Ciampino per sostenere la limitazione dei voli notturni. Ed è altrettanto sorprendente che i giudici siano voluti rimanere ancorati alla situazione di un decennio fa, senza considerare gli sviluppi ulteriori della vicenda e il contesto attuale”.