Nonostante il Comune di Ardea sia tornato in possesso dei 706 ettari di terreno delle Salzare, chiudendo una contesa che andava avanti da un secolo circa, il famoso (e famigerato) “Serpentone” continua a essere terra di nessuno, occupato da intere famiglie di rom che hanno trasformato il complesso immobiliare abusivo in una discarica a cielo aperto.
Il Comune aveva deciso di intervenire bonificando la zona, non prima di aver suddiviso in maniera sommaria le varie tipologie di rifiuti. Purtroppo ieri questa immondizia è stata data alle fiamme, sprigionando un denso e pericoloso fumo nero in tutta la zona, tanto da costringere alcune famiglie ad allontanarsi.
Sembra una storia senza fine, il complesso delle Salzare. Una palazzina è stata già demolita, altre quattro restano in attesa: molti appartamenti sono occupati abusivamente, con allacci di fortuna – spesso l’energia elettrica e l’acqua si ruba – e scarichi a cielo aperto. I Carabinieri sistematicamente identificano gli occupanti, in quel luogo pericoloso anche per gli stessi militari, dove regna spaccio di droga, prostituzione, degrado e con all’attivo un paio di omicidi e tentati omicidi. Ma lì risiedono anche famiglie che hanno regolarmente acquistato casa, che pagano le bollette e che devono convivere con quella situazione. E che, probabilmente, dovranno anche andarsene visto che ormai quel terreno è di proprietà comunale, edificato abusivamente in una zona sottoposta a vincolo archeologico, essendo a pochi metri da un antico porto romano.