Quello di De Angelis è un omicidio rimasto sempre avvolto nel mistero. Per gli inquirenti va però inquadrato in una serie di contrasti tra la malavita di Velletri e quella romana, legati allo spaccio di droga e non solo. Il gommista e altri soggetti a lui vicini sono stati ritenuti l’incubo di una serie di imprenditori, che dopo aver ottenuto prestiti a tassi usurai sarebbero stati vittime di terribili estorsioni. E uno di loro, pochi giorni prima dell’uccisione di De Angelis, si tolse anche la vita. Era il gestore di un maneggio, che lasciò un biglietto, scrivendo che non riusciva a pagare e che non ce la faceva più con le pressioni a cui era sottoposto dal gommista. I carabinieri avviarono quindi un’indagine patrimoniale sulla vittima e si convinsero, analizzando soprattutto la consistenza del patrimonio e il reddito dichiarato dall’artigiano, che la sproporzione fosse tale che quei beni non potevano che essere il frutto degli illeciti. Su ordine del Tribunale di Roma, nel 2014, venne così confiscato sia il patrimonio ereditato dalla moglie e dalla figlia di De Angelis che una serie di beni del fratello e dei genitori del gommista, considerati prestanome di quest’ultimo. Un tesoro da due milioni di euro. La misura è stata confermata nel 2015 dalla Corte d’Appello di Roma e ora, dopo lunga battaglia, è stata resa definitiva dalla Cassazione, che ha fissato in materia dei principi di diritto. Tutto nelle mani dello Stato. Per sempre.
Velletri, confermato dalla Cassazione
Secondo i giudici era un usuraio: maxi sequestro “post mortem” al gommista
Quando un patrimonio è frutto di attività illecite si può confiscare anche se chi l’ha accumulato è morto. Tali beni, finiti agli eredi o in possesso di familiari considerati degli intestatari fittizi, passa nelle mani dello Stato. A precisarlo, in una sentenza particolarmente articolata, è stata la Corte di Cassazione, respingendo i ricorsi presentati dai genitori e dal fratello del gommista Luca De Angelis, di Velletri, ucciso il 13 febbraio 2008 sotto casa, con quattro colpi di pistola, e considerato al vertice di un feroce gruppo criminale.
19/03/2017
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