Il via libero definitivo alle nuove farmacie a Latina è arrivato. A darlo il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello del Comune contro la sentenza emessa quattro anni fa dal Tar.
Nell’aprile 2012, la giunta comunale ha individuato le sette nuove sedi per le farmacie a Latina, da aggiungere alle 29 già presenti, poi messe nell’ottobre successivo a bando dalla Regione e assegnate dalla stessa Regione il 26 febbraio dell’anno scorso. Provvedimenti impugnati dai titolari delle farmacie Annamaria Carbone, Francesco Petrosino, Salvagni S. & C., e Antonio Virgolino, sostenendo che la competenza in materia è del consiglio comunale e non della giunta, che non sono ben chiari i confini delle nuove sedi e che, mentre attorno al centro si concentra un altro numero di farmacie, ampie zone periferiche restano totalmente scoperte.
Il Tar, nel 2013, aveva accolto il ricorso, ritenendo che la competenza in materia fosse effettivamente del Consiglio. Dunque l’ennesima scorciatoia utilizzata dall’esecutivo per poter compiere senza troppi problemi operazioni d’interesse della giunta. Una contestazione del tutto analoga a quelle mosse in particolare alla giunta di Giovanni Di Giorgi in tema di urbanistica.
Il Comune di Latina, però, ha fatto ricorso e il Consiglio di Stato ha ora accolto l’appello, annullando così la sentenza del Tribunale amministrativo e dando l’ok definitivo alle nuove farmacie. Secondo Palazzo Spada, al “consiglio comunale sono riservati solo atti fondamentali, relativi alla programmazione della vita politico-amministrativa dell’ente locale, aventi un elevato contenuto di indirizzo politico”. Atti in cui, secondo i giudici, non sono compresi quelli sulla scelta delle nuove sedi farmaceutiche. Nessun problema inoltre, secondo il Consiglio di Stato, sulle scelte dei confini delle diverse farmacie, avendo in tale ambito l’ente locale “ampia discrezionalità”, e sui luoghi individuati, essendo la finalità di estendere il servizio alle aree meno abitate affatto prescritta “come tassativa o esclusiva”.