Vicesindaco, vorremmo cominciare proprio da questa pagina nera che l’ha vista protagonista suo malgrado. Lei ha subito ben due attentati incendiari alla sua auto, oltre a una lettera contenente un proiettile. Si tratta di fatti incresciosi sui quali vi sono indagini in corso da parte dei carabinieri. Ci può spiegare a che punto sono le indagini e se lei ha mai avvertito la pressione di gruppi malavitosi, atti a condizionare la sua azione politica?
«Mi fa piacere poter rispondere a questa domanda perché ho la possibilità di rimarcare la vergognosa intimidazione di cui sono stato fatto oggetto. Si tratta di episodi inqualificabili che hanno minato la serenità della mia famiglia e sui quali per fortuna i carabinieri di Frascati stanno lavorando alacremente. La soluzione del caso non è così distante, anche perché le forze dell’ordine possono contare sulla ricostruzione delle immagini delle telecamere. Sto aspettando con frenesia l’esito delle indagini perché finalmente potrò fare chiarezza su quanto accaduto mettendo a tacere tutti coloro che si sono affrettati a emettere giudizi negativi sul mio conto. Non ho mai avuto rapporti con esponenti malavitosi e non ho mai fatto promesse non mantenute, per questo sono convinto che si tratti di un attacco proveniente dall’interno. Si tratta sicuramente di personaggi che non hanno mai digerito il mio impegno nella sfera pubblica e che hanno provato in modo vigliacco a mettermi i bastoni tra le ruote. Il mio futuro in politica sarà legato a doppia mandata all’esito finale di queste indagini».
Qual è la sua opinione in merito al contestato bando del servizio mensa? Secondo lei è da considerarsi normale l’uso continuo delle proroghe senza ricorrere alle gare e il fatto che il segretario generale del comune si rivolga ai carabinieri per riferire in merito a pressioni politiche sul bando?
«Non conosco a fondo il tema. Se ne sta occupando in modo opportuno la segretaria comunale Marina Inches (responsabile dell’anticorruzione). Quello che posso rilevare con certezza è l’accanimento di una parte della stampa e della classe politica nei riguardi della dirigenza amministrativa. Si tratta di atteggiamenti volti a screditare il lavoro portato avanti dal dottor Belli, il nostro responsabile dell’area finanziaria, che ultimamente si è dovuto far carico di una mole di lavoro senza precedenti. Io non ho mai avvertito pressioni o anomalie in merito al bando, però posso testimoniare la lentezza esasperata della macchina amministrativa in alcuni ambiti. Non c’è bisogno di ventisei sedute per stilare una graduatoria, così come non è tollerabile che la società appaltatrice del servizio si presenti a un incontro con un metro cubo di scatoloni pieni di carte. Vi sono anomalie in tal senso da eliminare, ma non ritengo ci siano i presupposti per le pressioni di gruppi esterni alla sfera politica. In ogni caso confido nell’operato della dottoressa Inches che avrà avuto validi motivi per interagire con le forze dell’ordine, quindi presto conosceremo gli sviluppi della vicenda».
Ormai è tempo di bilanci per l’amministrazione Bruschini. Lei non ritiene che molti punti del programma siano stati disattesi? In campagna elettorale si puntò con forza sul nuovo porto, sulla città artigiana e sull’avveniristico Central park. Nessuno di questi punti è stato realizzato, qual è il suo giudizio in merito?
«Le devo confessare che non sono soddisfatto dell’operato complessivo dell’amministrazione. Si poteva fare molto di più in alcuni ambiti, mentre in realtà il nostro raggruppamento si è avvitato su stesso, troppo impegnato a risolvere le beghe interne invece di aprirsi alle esigenze della città. Per quanto concerne i punti da lei elencati posso anticiparle che sul porto ormai siamo in dirittura d’arrivo. Il sindaco proprio in questi giorni ha avuto un incontro decisivo che ha sbloccato la situazione, quindi possiamo dire di aver centrato un obiettivo prioritario. Cambieranno alcuni termini del progetto, a partire dai lavori che prenderanno il via dal bacino interno, dovremo ancora studiare il piano delle coperture finanziarie , ma ormai siamo a un passo dalla realizzazione. Per quanto concerne Central park posso dire che l’accordo con il Ministero della Difesa è ben saldo, così come l’area è stata individuata da tempo. In questo caso si tratta solo di lungaggini burocratiche che non hanno consentito ancora l’attuazione del progetto. Sulla città artigiana paghiamo la crisi economica del settore e il blocco degli investimenti, dovremo rivedere alcuni punti del progetto originario, puntando con più decisione su un polo fieristico che possa attrarre nuovi imprenditori. C’è bisogno però da parte di tutti di un cambio di mentalità, non si può sempre e solo dire no per principio allontanando gli investimenti dalla città; la vicenda Biogas in tal senso è emblematica, soprattutto perché è stato dimostrato che le centrali non procurano danni all’ambiente».
A un anno dalle elezioni quali sono le prospettive del centrodestra anziate? Ci sono ancora i presupposti per continuare a governare la città?
«Per quanto concerne il nostro schieramento non possiamo non ripartire dall’unità. Senza questo requisito difficilmente potremo ripetere i risultati del recente passato. Serve un cambio di passo deciso e una netta discontinuità con il passato, a cominciare dalla nomina degli assessori che a mio avviso devono essere professionisti esterni all’arena politica. In merito a eventuali candidature o alleanze è ancora presto per emettere sentenze, quello che posso asserire è che il dialogo tra le varie componenti è continuo. La Lega si è avvicinata alle nostre posizioni, mentre Fratelli d’Italia vive ancora una fase di incertezza. Sui rumors che vedrebbero De Angelis in pole position non sono così sicuro che un ritorno al passato possa essere la soluzione più idonea. L’ex senatore ha governato sicuramente in modo egregio la città, ma per il futuro servirebbe un nome autorevole della società civile che possa mettere tutti d’accordo. Non dobbiamo sottostare alle pressioni dei gruppi, così come non possiamo correre dietro alle ambizioni personali dei vari Placidi o De Angelis. Un centrodestra unito e rinnovato non teme rivali, a partire dai grillini che nonostante i numeri in crescita hanno già palesato numerosi limiti quando sono stati chiamati a governare. Mi aspetto un cambio di passo dalla nuova classe dirigente e che non ci si fossilizzi nelle lotte interne. Attualmente nell’assise comunale con l’allargamento della maggioranza ci sono venti posti, destinati a diventare quindici con il nuovo mandato. A buon intenditor…».
(Marcello Bartoli)