Come si concilia dunque questo con l’esigenza opposta di interrompere quel flusso di sangue verso il neonato per prelevarlo e poi avviarlo alle bio-banca che lo conserverà? La video-inchiesta di Garnaoui e Loy riporta evidenze scientifiche e pareri di autorevoli esperti, dando spazio anche ai sostenitori della cosiddetta donazione del cordone (in realtà quel che viene preso è il sangue del bambino appena nato) e a chi, nel Parlamento italiano, dopo aver approfondito la questione si è ricreduto ed ha fatto retromarcia cessando di sostenere il prelievo del sangue cordonale. I quesiti che suscita “Sangue del suo sangue” sono diversi e capaci di mettere in crisi luoghi comuni, convinzioni e pratiche non solo scorrette ma dannose per i neonati e per le loro mamme. In Parlamento vi è un disegno di legge (DDL 913 del 2013) per promuovere a tappeto in tutta Italia campagne di propaganda a favore di questa pratica. Il DDL stabilisce che “La donazione e la conservazione del sangue da cordone ombelicale rappresentano un interesse primario per il Servizio sanitario nazionale”. Come si concilia tale “interesse primario” con l’interesse alla salute del bambino appena venuto alla luce? L’iniziativa informativa dell’associazione nata ai Castelli Romani ed attiva anche in altre aree del Lazio e non solo, proseguirà insieme alla collaborazione del CoRDin e di altre associazioni in tutta Italia. Il 7 aprile la video-inchiesta “Sangue del suo sangue” verrà proiettata in moltissimi sale italiane. Per informazioni e disponibilità alla proiezione: [email protected] – 349.19.09.312