5 MESI COL FIATO SOSPESO
Il progetto esecutivo di Anas dovrà essere ora inviato dall’ing. Rosatelli alla Direzione nazionale dell’Anas stessa, la quale sarà chiamata ad approvarlo entro 10 giorni. Poi dovrà ritornare al Comune di Ariccia e infine essere rinviato per l’ultimo via libera al Genio Civile di Roma, l’organo statale che sovrintende alla costruzione e ristrutturazione di tutte le opere pubbliche. Appena concluso questo tortuoso iter burocratico verrà infine avviato il bando pubblico europeo di 60 giorni necessario ad individuare l’azienda che eseguirà i lavori.
IL PONTE CAMBIA VOLTO
L’intervento di ristrutturazione e consolidamento del viadotto monumentale è obiettivamente molto complesso e delicato, visto che dovranno essere eseguiti su “un’infrastruttura – spiega l’Anas nel progetto – costituita da tre diversi tipi di materiali: muratura ottocentesca, cemento non armato degli anni ’40 e cemento armato degli anni’60”. Molte arcate verranno abbattute e ricostruite da capo, tutte le altre dovranno essere riconsolidate. Nel vecchio ponte verranno inseriti due avveniristici accoppiatori antisismici, ovvero ‘ammortizzatori’ in grado di ridurre gli effetti di eventuali terremoti. Saranno sostituiti i quattro giunti, i tagli in mezzo alle arcate che conferiscono elasticità all’intera struttura. Infine la spessa soletta, tutto il piano orizzontale che separa le arcate dall’asfalto stradale, dovrà essere completamente ricostruita per alleggerirla. Il costo dell’intero intervento, pari a quasi 7 milioni di euro, sarà interamente a carico dell’Anas.
NESSUNA ALTERNATIVA PROPOSTA
Si conclude così il braccio di ferro tra il Comune di Ariccia e l’Anas durato 10 mesi e iniziato il 30 maggio scorso, giorno in cui l’azienda pubblica delle strade ha inviato al Municipio ariccino il progetto esecutivo di ristrutturazione. L’elaborato tecnico definisce il ponte “a rischio crollo”. Un rapporto burrascoso che negli ultimi mesi è deragliato in più di una occasione dai binari istituzionali.
A più riprese difatti il Sindaco Di Felice ha chiesto formalmente e informalmente all’Anas che i lavori sul ponte venissero eseguiti senza chiuderlo al traffico. L’Anas ha bollato l’ipotesi come “irrealizzabile” e ha chiesto ripetutamente l’approvazione immediata e urgente del suo progetto.
Una escalation di tensione culminata con l’ultima missiva dello scorso 16 gennaio in cui l’Anas si è dichiarata quasi sul punto di ‘scaricare’ il Comune di Ariccia. In tal caso a pagare i lavori di ristrutturazione avrebbero dovuto essere il Comune e i cittadini di Ariccia e non l’Azienda pubblica.
Nel corso della conferenza dei servizi il sindaco di Ariccia, sulla scorta dei pareri negativi dell’Area Metropolitana di Roma, dell’Ente Parco e del Ministero delle Belle Arti, ha inoltre definitivamente bocciato l’ipotesi della strada nel parco che avrebbe dovuto collegare la via appia nuova con via Selvotta e bypassare il ponte, progettata dalla precedente amministrazione Cianfanelli. La strada avrebbe rosicchiato circa 2mila metri quadrati a Parco Chigi e comportato l’abbattimento di vari alberi, ma avrebbe mantenuto tutto il traffico veicolare che scorre sulla regina viarum vicino al borgo e alle attività commerciali ariccine. Non è noto se l’attuale Amministrazione comunale abbia intenzione di predisporre un piano di viabilità alternativa per evitare, dopo la chiusura del ponte, il rischio di paralisi del traffico locale dei comuni limitrofi e l’isolamento del comune di Ariccia.