Dopo aver respinto una prima volta il ricorso, visto che si chiedeva di annullare un atto (quello della nomina del commissario da parte del Presidente Nicola Zingaretti) che non era stato ancora materialmente firmato dal Governatore, ora che c’è il documento il Tribunale Amministrativo ha potuto materialmente analizzare la questione.
“Il provvedimento impugnato – si legge nell’ordinanza del Tar – risulta complessivamente coerente con la situazione di fatto e con il prioritario interesse pubblico sotteso alla vigilanza in materia edilizia”; e ancora: “in questo contesto il periculum in mora dedotto dalla difesa del Comune ricorrente risulta recessivo”. Per questo motivo la domanda cautelare è stata respinta.
Sarà il funzionario regionale Alessandro Corsi, a spese del Comune di Pomezia, ad “Accertare, mediante sopralluoghi, la sussistenza dei requisiti di legittimità o meno dei singoli interventi edilizi e di procedibilità dell’intervento repressivo; verificare l’esistenza dei presupposti normativi per provvedere alla demolizione delle opere abusive; adottare eventualmente gli atti di sospensione dei lavori o i provvedimenti di ingiunzione alla demolizione o di applicazione delle sanzioni pecuniarie previste; adottare, nel caso di accertate condizioni di abusivismo, tutti i provvedimenti necessari alla rimozione dell’abuso accertato e al ripristino dello stato dei luoghi” o “all’acquisizione dell’opera abusiva e della relativa area di sedime al patrimonio regionale”.