Ore 9.20-11.20 appuntamento con gli studenti del Liceo Manzoni in via Magenta con ‘Come si costruisce una storia gialla’: come si crea una storia, la differenza tra fabula e intreccio, come si scelgono i personaggi, il contesto spazio temporale in una storia narrativa, i colpi di scena, lo stile, che cos’è il punto di vista, il narratore onnisciente, gli ambienti, i generi letterari. E qual è la differenza tra il giallo e gli altri generi? Risponderanno gli scrittori con Alessandro Vizzino, Fabio Mundadori e Gian Luca Campagna. Pomeriggio appuntamento al CC Morbella alle 18.30 col tema ‘Pensare e agire coi piedi’, presentazione dei libri ‘L’anima dell’allenatore’ di Stefano Sanderra e ‘L’allenatore sul divano’ di Corrado De Rosa.
A Latina Stefano Sanderra lo chiamano Mister Leggenda, per aver centrato la promozione in serie C1 e in serie B, ma la sua non è la biografia di un allenatore che in bacheca ha così tanti trofei da chiamare l’architetto per rivoluzionare casa, ma è uno di quei tecnici che trovi in quella terra di mezzo, tra i dilettanti e il calcio d’èlite. Eppure Stefano Sanderra in L’anima dell’allenatore cita Platone e Pasolini, si ispira a un dipinto di De Bruyne, legge Recalcati e ascolta Springsteen. Un background per delineare la figura dell’allenatore nei tempi moderni privilegiando l’aspetto psicologico e filosofico, scavando nell’anima del coach. Secondo lui la traduzione del gioco del calcio è semplice, è una torre di Babele che non ha la presunzione di parlare un unico linguaggio e sfidare vanamente l’assoluto. È quel gioco dove la posta in palio di un match paralizza una qualsiasi città, con le strade deserte e con le prostitute che non lavorano. Ma qual è la ricetta di Sanderra per una squadra vincente? Quella di essere brutta sporca e cattiva. Unita però con la tecnica filosofica del kintsugi.
L’approccio è meno pratico ma altrettanto filosofico nel libro di De Rosa. L’allenatore sul divano, con la sua briosa disamina della “psicologia minima di un tifoso di provincia” si inserisce col garbo e l’intelligenza tipici del suo autore nel filone della letteratura di ambito calcistico. Corrado De Rosa scrive una sorta di personale e tragicomica biografia della passione del Belpaese per il suo sport nazionale, prendendo spunto dal tifo per un’onesta squadra di provincia come la Salernitana per analizzare, con precisione scientifica, manie, tic, vizi e virtù dell’italiano medio nel suo rapporto con lo stadio e con la propria squadra del cuore. Essere allenatori sul divano è la seconda professione non dichiarata di molti, moltissimi italiani, e De Rosa non sfugge ad essa.