È stato donato oggi pomeriggio alle 16 un defibrillatore al Comune di Nemi presso l’aula consigliare, dal “Centro Ricerche Speleo Archeologiche”. Verrà presto dedicata anche una targa in memoria di Morena, la donna quarantenne deceduta per un infarto al lago lo scorso anno durante una passeggiata archeologica. «Ringrazio di cuore l’amico Marco Placidi Presidente dell’associazione – dichiara il sindaco di Nemi, Alberto Bertucci – per aver voluto donare a questo territorio un defibrillatore utile negli interventi di primo soccorso in caso di arresto cardiaco che verrà posizionato presso il Museo delle Navi di Nemi. Colgo l’occasione per annunciare il progetto, predisposto dall’amministrazione comunale, denominato Comune Cardio Protetto che prevede l’istallazione di due defibrillatori nelle due piazze principali del paese. Inoltre l’avvio di una serie di corsi di formazione di primo soccorso rivolti a tutta la cittadinanza». Il Centro Ricerche Speleo ha un accordo di partenariato con l’Associazione di Protezione civile “Camelot HIM Onlus” che lavora ad attività specifiche e specialistiche nelle attività di protezione civile sia locali che nazionali. Il Centro Ricerche Speleo Archeologiche ha l’obiettivo principale di promuovere la conoscenza, lo studio, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio archeologico ed ambientale del sottosuolo, in particolare della città di Roma, attraverso un’attività di studio, esplorazione e ricerca che vede l’applicazione di metodologie multidisciplinari derivate direttamente dalla geologia, dalla progressione speleologica, dall’archeologia sotterranea. Le attività di ricerca sono promosse attraverso collaborazioni di studio con gli organi deputati alla tutela del patrimonio archeologico come le Soprintendenze, le Università, i Comuni e gli Enti pubblici. ” La nostra organizzazione è impegnata, infatti, dice il presidente Placidi, in diversi progetti di studio sia nazionali sia internazionali, e si distingue promuovendo stage di formazione per studenti universitari in Italia e all’estero. Tra gli obiettivi c’è anche quello di avviare rapporti di collaborazione con organizzazioni analoghe alla nostra, italiane o estere, per favorire lo scambio socio-culturale e per stabilire metodologie d’indagine comuni per lo studio degli ambienti ipogei d’interesse archeologico. (L.S.)
21/04/2017