Sono stati sottratti definitivamente a M.E., per entrare nel patrimonio dello Stato, alcune case, veicoli, conti correnti, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni, obbligazioni e altri beni. “Il duro colpo al patrimonio dell’appartenente al clan Licciardi è stato eseguito grazie al lavoro di investigazione operato dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza”, fanno sapere dalla Questura. Secondo le contestazioni il 57enne rientra a pieno titolo nella categoria delle persone socialmente pericolose. “Lo stesso, oltre ad essere legato da stretti rapporti di parentela con la famiglia che ha dato il nome al clan e dalla quale si sono succeduti i capi storici, viene ascritto al gruppo criminale anche da numerosi collaboratori di giustizia le cui dichiarazioni hanno dato riscontro alle numerose operazioni di polizia che nel tempo sono state condotte. I collaboratori di giustizia, nel delineare l’organigramma criminale dell’associazione, hanno concordemente inserito la figura di M.E”.