Per undici anni si è occupato di portare la posta dagli uffici dell’aeroporto “Mario De Bernardi” di Pratica di Mare all’ufficio postale di Torvaianica, nel Comune di Pomezia, e di spedirla. Ha gestito così un flusso notevole di denaro speso dal Ministero della difesa per la corrispondenza. Ma molte di quelle somme sono in realtà scivolate nelle sue tasche e, accusato di peculato militare, un luogotenente, capo del Nucleo postale presso l’Aeroporto pometino, Andrea Grasso, è stato condannato.
In base alle indagini svolte è emerso che il militare ha utilizzato false distinte, compiuto false spedizioni, indirizzando plichi a soggetti inesistenti, o fatto risultare più spedizioni allo stesso destinatario, sempre con l’obiettivo di appropriarsi del denaro. Alla fine il luogotenente Grasso è così riuscito a impossessarsi di 608mila euro del fondo permanente destinato ai pagamenti in contanti delle spese postali. Ipotesi investigative, formulate anche alla luce del tenore di vita del luogotenente, che hanno trovato conferma nel corso del giudizio. Il militare è stato così condannato dal Tribunale militare di Roma e, ottenuto un po’ di sconto, poi dalla Corte militare d’Appello di Roma, che ha emesso per lui una sentenza di condanna a tre anni, sei mesi e venti giorni di reclusione. Condanna resa ora definitiva dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso di Grasso, confermando l’accusa di peculato militare. “Il quadro di scarsi controlli – hanno evidenziato i giudici – induceva in errore l’amministrazione e e consentiva agevolmente di realizzare le appropriazioni”. Prescritti i reati consumati dal 2001 al 2004, per gli altri, quelli fino al 2012, la condanna è così definitiva.