La neonata, che attualmente si trova in una casa famiglia e probabilmente verrà adottata, è stata venduta per circa 20mila euro dalla madre naturale romena ad una donna italiana residente a Latina per motivi giustificati alla Polizia come desiderio di maternità. A fare da tramite tra le due il cittadino marocchino, anche lui residente a Latina nel quartiere Nicolosi. La donna italiana aveva già un figlio minore ed un marito in carcere per droga che, però, godeva di permessi premio.
Il parto è avvenuto all’ospedale di Nettuno con circostanze che hanno destato sospetti: la partoriente in un primo momento non ha riconosciuto il bambino lasciandolo per tre giorni in ospedale, è poi tornata con il marocchino chiedendo di portarlo via e di farlo riconoscere a lui. Insospettiti dalla vicenda poco chiara i sanitari hanno consigliato alla donna di non far riconoscere subito la bambina a lui. Così la neonata è stata donata all’italiana, residente a Latina a Borgo Podgora, che da mesi simulava una gravidanza con una finta panciera. Tre giorni dopo averla tenuta, la finta madre ha riconsegnato la piccola alla madre naturale che abitava a Anzio. A sua volta la madre naturale l’ha riconsegnata al padre naturale, un cittadino del Mali richiedente asilo residente a Tor Vergata in un alloggio di fortuna con altri quattro connazionali.
I poliziotti hanno rintracciato la bambina il 15 marzo anche grazie alla collaborazione dei tre soggetti responsabili, a vario titolo, di alterazione di stato civile. Attualmente la bimba si trova in una casa famiglia ed i tre sono stati trasferiti agli arresti domiciliari. La partoriente, dal momento che ha collaborato ai fini dell’indagine, si trova in un luogo protetto.