Più che un confronto una campagna di veleni quella con cui, attraverso le primarie, nel 2015 il Pd ha scelto il candidato a sindaco di Latina. Una battaglia pesante, che lasciò nel partito ampie ferite, anche se poi il colpo più duro per i dem arrivò lo scorso anno quando la valanga di consensi ricevuti dal civico Damiano Coletta non portarono il Partito democratico neppure al ballottaggio. Quelle primarie, da cui il consigliere regionale Enrico Forte uscì vincitore sconfiggendo l’imprenditore Paolo Galante, hanno però avuto anche una coda giudiziaria e, con l’accusa di concorso nel reato di danneggiamento, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano ha ora citato direttamente a giudizio quattro attivisti del Pd. Il 22 novembre 2015, stando alle indagini portate avanti dagli inquirenti, nell’ambito di “un medesimo disegno criminoso”, i latinensi Pierluigi Marra, Marco Cepollaro, Valentina Pappacena e Marco Conforti avrebbero danneggiato alcuni cartelli di protesta che un altro militante del Pd, Vincenzo Armeni, aveva apposto in segno di protesta davanti alla sede del partito, in via Amodio, a Latina. I quattro avrebbero prima strappato in parte i cartelli e poi li avrebbero completamente distrutti. Il sostituto procuratore Miliano ha inoltre contestato anche la recidiva a Marra e Pappacena. Il processo ai quattro attivisti avrà inizio, davanti al Tribunale di Latina, il prossimo 11 settembre. (Clemente Pistilli)
05/05/2017