«Venerdì sera – è il suo drammatico racconto – stavo rincasando e sono entrata in garage con la macchina. Appena ho aperto lo sportello mi sono sentita tirare fuori per i capelli». Ad aggredirla un uomo sulla cinquantina, italiano stando al suo accento, che si è presentato a volto scoperto. Ma la vittima non sa di chi si tratti. «Mi ha strattonata, ma io ho reagito immediatamente e sono riuscita a bloccargli la testa sotto il mio braccio». Manovra che ha imparato durante un efficace corso di difesa personale. «Per liberarsi mi ha morso la mano talmente forte da lasciarla in condizioni pietose. Poi ha iniziato a picchiarmi a mani nude». La colluttazione è durata pochi minuti, stretti tra la macchina e il muro del garage. C’era pochissimo spazio ma i due se le sono date di santa ragione. «Alla fine è riuscito a darmi un colpo fortissimo al fianco, non so se sia stato un calcio. Ma mentre scappava mi sono accasciata sul sedile della macchina e ho avuto a malapena la forza di chiamare i carabinieri».
I militari della tenenza di Ardea sono intervenuti immediatamente, soccorrendola e chiamando l’ambulanza che l’ha portata di corsa in clinica Sant’Anna, a Pomezia. Fortunatamente nessuna frattura ma moltissimi lividi e contusioni in vari punti del corpo. I sanitari l’hanno dimessa ieri. «Domani – spiega la vittima – andrò formalmente a sporgere denuncia ma so che i carabinieri hanno già iniziato le indagini». Le forze dell’ordine indagano a tutto campo, ma è evidente che le attività del Laboratorio Una Donna ad Ardea sono quelle su cui si sta focalizzando l’attenzione degli inquirenti. «Abbiamo un protocollo con i carabinieri, che ci segnalano donne che hanno bisogno di protezione. Noi le prendiamo in carico e le portiamo in località segrete in strutture che possano tutelarle – spiega Tirrito – Queste nostre attività potrebbero dare fastidio a qualcuno, anche se finora ho sempre potuto lavorare senza pressioni o intimidazioni». Bocche cucite dai carabinieri, che hanno avviato tutte le operazioni necessarie per scovare l’aggressore. Nel frattempo, assicurano, la signora Tirrito sarà al sicuro.
Martina Zanchi