La prima interrogazione a risposta in commissione è arrivata dal deputato del gruppo misto Cristian Iannuzzi. Al Governo ha chiesto “se la popolazione che vive nelle zone adiacenti all’area dell’impianto sia stata informata preventivamente sui comportamenti da adottare durante le fasi di un incendio”; “se si ritenga opportuno adottare iniziative precauzionali, in particolare il di vieto di consumo dei cibi prodotti nelle zone circostanti, la pulizia delle strade e dei locali pubblici con getti d’acqua per combattere le fibre di amianto e la dotazione di maschere con il filtro di protezione P3 per evitare l’inalazione delle fibre”; ha chiesto poi di “intensificare le verifiche sulla presenza di amianto anche in tutti gli altri siti a rischio, in particolare della città di Pomezia e del territorio circostante; quali iniziative intendano adottare in merito alla tutela del settore agro-alimentare e di quello turistico-balneare delle zone interessate e limitrofe”.
Anche 17 deputati di Sinistra Italiana hanno presentato un’interrogazione a risposta orale chiedono lumi al Governo su “quali siano i dati relativi alla concentrazione delle polveri fini PM10, di idrocarburi policiclici aromatici e diossine, nonché quelli relativi all’amianto che potrebbe essersi diffuso e, in tale contesto, quali iniziative di competenza intenda avviare al fine di garantire la salute e una corretta e completa informazione ai cittadini, in attuazione di quanto sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.
Ancora, 20 deputati del Pd chiedono la risposta in commissione focalizzandosi sulle conseguenze legate ai prodotti agricoli e su “quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per sostenere il reddito degli agricoltori colpiti dalla nube tossica che ha interessato la via Pontina e costretti a distruggere i raccolti per il rischio di contaminazione”.
Infine, 7 senatori del Movimento 5 Stelle (primo firmatario Elena Fattori) hanno sottolineato come “sono insufficienti le postazioni di rilevamento fisse di cui è dotata l’Arpa Lazio” e “preoccupano i possibili danni alla salute e all’agricoltura dovuti alla presenza potenziale di alte concentrazioni di diossina nell’aria e nel suolo, così come i danni che potrebbero essere stati provocati da eventuale combustione dell’amianto”. Nell’interrogazione si fa notare che “gli organi preposti hanno evidenziato una sostanziale incapacità nel mantenere informata la cittadinanza circa lo stato della situazione”. Per questo i Senatori chiedono di sapere “se risulti quanto materiale fosse effettivamente stoccato nell’area coinvolta dall’incendio e quale la sua effettiva composizione” e “quali azioni di competenza intendano intraprendere a tutela del comparto agricolo dell’area pometina”.