Le seconde analisi, richieste all’ARPA dal Comune di Nettuno, prelevando esclusivamente un campione di acqua e sabbia all’uscita del tubo di dragaggio sono completamente diverse da quelle effettuate sui prelievi del 21/02/17. Quindi è di tutta evidenza che non è stata effettuata nessuna “controanalisi”.
L’Ordinanza Dirigenziale di indagine e bonifica emessa nei confronti della Marina di Nettuno in data 24/04/17 sembra essere dovuta alle “controanalisi”, ma ciò non corrisponde al vero in quanto le motivazioni indicate nel documento fanno riferimento ai risultati delle analisi sui campioni prelevati il 21/02/2017, non facendo menzione alcuna a presenza di metalli pesanti, idrocarburi o di miceti. Tutto questo fa si che la Marina di Nettuno, pur non avendo scarichi di lavorazioni industriali e con la rete fognante che confluisce nella pubblica fognatura, sia additata come l’unica responsabile dell’inquinamento di quel tratto di arenile nei pressi del Santuario, dimenticando che da sempre esiste il divieto di balneazione a destra e sinistra del Loricina.
Ogni anno, prima delle operazioni di dragaggio dell’avamporto, la Marina di Nettuno invia campioni di sabbia prelevati sia nel punto di dragaggio che nel punto di scarico, al laboratorio analisi del Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, all’avanguardia in questo genere di esami. I risultati vengono consegnati a tutti gli Enti che dovranno rilasciare le autorizzazioni, compreso il Comune di Nettuno.
La Marina di Nettuno, fiore all’occhiello del turismo nautico nazionale e non, soffre di questa pubblicità negativa per la Città e darà tutto il suo appoggio al Comune per trovare le cause di questo inquinamento di cui non è certamente responsabile.
A completamento Vi informiamo che in data 04/05/2017 sono stati fatti dei prelievi in contraddittorio dei quali siamo in attesa dei risultati”.