Le attività investigative da parte dei militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Pomezia sono partite da alcune segnalazioni di operazioni sospette relative a ingenti movimentazioni finanziarie effettuate da un uomo di Ardea, ma di origini siciliane, risultato – a una prima analisi – del tutto privo di capacità economiche.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle hanno consentito, invece, di portare alla luce un vero e proprio tesoretto nascosto, costituito da disponibilità finanziarie e dalla proprietà di case, terreni ed automezzi.
“Tali disponibilità – si legge in una nota della Guardia di Finanza – sono state il frutto dei reati perpetrati nel tempo dalla compagna, dotata di un rilevante curriculum criminale, con una serie di arresti e condanne, soprattutto per furti e truffe”.
Il sistema ideato dalla coppia era semplice, ma efficace: attraverso i reati contro il patrimonio, la donna procurava il denaro e il compagno, incensurato, provvedeva a investirlo a suo nome, attraverso la sottoscrizione di polizze vita o forme di investimento alternative. L’uomo, per tentare di nascondere i flussi finanziari, faceva anche transitare il denaro su diversi conti prima di concludere le operazioni di investimento.
Le movimentazioni non sono sfuggite però alle maglie del sistema antiriciclaggio e hanno permesso ai finanzieri pometini di ricostruire il patrimonio realizzato illecitamente dalla coppia. “Una volta acclarata la completa sproporzione fra i redditi dichiarati dai due nomadi – pari, negli ultimi dieci anni, ad appena 1.200 euro – e le disponibilità detenute, è stata proposta alla Procura veliterna l’adozione della misura di prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, per sottoporre a sequestro i beni indebitamente accumulati”.
Sotto sequestro sono finite polizze vita, conti correnti, titoli, case, terreni ad Ardea e in Sicilia, nonché diversi automezzi, tra cui due camper, per oltre un milione di euro.