A questo si aggiungono i 23milioni di euro in più annunciati dopo l’incontro con i Sindaci del Sud Pontino per tentare di risolvere la crisi idrica. «Seppure il problema della siccità sia noto da tempo e il Piano degli Investimenti sia da sempre strutturato per farvi fronte – si legge nella nota stampa -, la situazione si è complicata improvvisamente a partire dal 2016, con un lungo periodo di siccità che non intende interrompersi. Dai dati pluviometrici si evince che l’annualità 2016-2017 ha registrato i più bassi volumi di pioggia dal 2008 ad oggi e, per giunta, fa seguito al biennio 2015-2016, il più povero di piogge mai registrato. Per questo motivo, nel 2016, Acqualatina, di propria iniziativa, ha proposto un rafforzamento del Piano degli Investimenti, poi approvato dalla Conferenza dei Sindaci. La modifica prevede l’implementazione di 23 milioni di euro e la realizzazione di un nuovo piano d’azione specifico, denominato “Nuove risorse”. Le azioni previste dal piano riguardano il rafforzamento delle sorgenti esistenti, l’individuazione di nuove fonti di approvvigionamento e un’accelerazione del progetto di ricerca perdite fisiche, peraltro già in atto da tempo in molti Comuni».
Contemporaneamente il Consorzio di Bonifica si sta muovendo per chiedere lo stato di calamità naturale. Nei giorni scorsi, infatti, si è riunita un’assemblea a Borgo Faiti e Coldiretti ha dichiarato che l’unica soluzione è la turnazione unica per salvare la stagione. Si cerca, inoltre, una fornitura esterna da comprare presso altri gestori.
«Che la siccità possa definirsi un imprevisto – spiega l’Organismo per la tutela dei consumatori del servizio idrico integrato -, è assurdo a seguito di quanto avvenuto in passato. Inoltre basta verificare le carte per capire che di imprevisto non si può parlare. Parlare ora ancora di emergenza straordinaria è ridicolo. I Sindaci – concludono – come mai non hanno emesso almeno un’ordinanza vietando usi irrigui per l’acqua potabile e non abbiano realizzato in sinergia con il gestore una attenta verifica per scovare gli allacci abusivi che costituiscono in provincia il 20% della risorsa idrica?».