Si aggrava la crisi idrica nel pontino. Per far fronte all’emergenza che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura qualcuno si ritrova a compiere gesti illegali e a svantaggio dell’intera comunità. Secondo il presidente del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, Natalino Corbo, alcuni agricoltori avrebbero forzato i lucchetti di alcuni impianti per fare il “self service” e riprendere a irrigare. “I carabinieri ci hanno chiesto i nomi – ha dichiarato durante una riunione a Borgo Faiti – non esiteremo a farli”.
Nel frattempo, per provare a salvare il salvabile, il Consorzio di Bonifica spiega di aver attivato delle pompe sulle Migliare 47 e 49, in regime di turnazione. In questo modo si tenta di dare un minimo di sostegno agli agricoltori della zona. I turni dovrebbero iniziare anche su Campo Setino e Campo Dioso.
Parole drammatiche anche dalla Coldiretti, presente alla riunione, che ha riportato il grido di allarme degli agricoltori che, in questo periodo, hanno seminato meloni e cocomeri. Il timore è anche quello relativo all’ipotesi di dover chiudere la centrale del Sisto, l’idrovora principale di sollevamento dell’acqua, perché presenterebbe un elevato tasso di salinità.