Restauro della fontana di Bernini, il progetto del Rotary e la raccolta di fondi
A seguito degli accordi che il Rotary Club Roma Castelli Romani ha stipulato con il Comune di Castel Gandolfo si avvia il progetto per il restauro della Fontana Berniniana. In effetti si sono assunti due diversi impegni: un primo accordo, risalente a maggio 2015, è un contratto di sponsorizzazione nel quale il Rotary Club Roma Castelli Romani si impegna a sviluppare la documentazione a supporto del progetto di restauro nel rispetto della normativa ed in accordo con le indicazioni / prescrizioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici competente; un secondo accordo, di settembre 2015, nel quale il Comune di Castel Gandolfo attribuisce, con un Contratto di Affidamento, al Rotary Club Roma Castelli Romani, il compito di effettuare la raccolta finanziaria dei fondi necessari al restauro ed effettuare direttamente il restauro. Alla luce di quanto detto è stato presentato il progetto: salvaguardia e recupero del valore storico artistico originario dell’opera di Carlo Maderno (1623), risistemata nella posizione attuale da Gian Lorenzo Bernini (1660) e rivisitata dall’arch. F. Fuga nel 1745: in particolare si sottolinea che l’ultimo intervento di risistemazione della pavimentazione della piazza ha mutilato il bene architettonico della base su cui si ergeva; inoltre è stata significativamente modificata la protezione al monumento che attualmente è stata reinserita con volumi significativamente maggiori rispetto alla situazione originaria; individuazione delle cause primarie del decadimento della struttura lapidea e relativa mitigazione degli effetti. La struttura impiantistica dell’alimentazione idrica, come pure il percorso di scarico dell’acqua (che alimenta in cascata altre fontane all’interno dei giardini vaticani) hanno di fatto impedito la messa in atto di procedure per arrestare l’alimentazione idrica e lo svuotamento della fontana nel periodo in cui la temperatura esterna determina il congelamento dell’acqua; eliminazione delle sovrastrutture che nel tempo si sono aggiunte: si fa riferimento alla copertura del vaso superiore con una sorta di “lanterna” in vetro e piombo e dei ferri di supporto delle brocche per l’attingimento idrico diretto dalle cannelle della fontana. Si sono individuati gli opportuni interventi: si è previsto di modificare la pendenza della pavimentazione, nel rispetto di alcuni elementi caratterizzanti il disegno complessivo della stessa, rimettendo in evidenza l’originaria base su cui poggiava la fontana stessa; per l’opera di protezione (paracarri e balaustra) si immagina di poterne ridurre la volumetria; si interviene sul lato impiantistico: da un lato si tiene conto della temperatura e della velocità del vento per gestire l’alimentazione idrica della fontana e dall’altra si adegua il sistema di alimentazione e scarico per gestire in autonomia le utenze a valle; una centralina che controlla delle elettrovalvole e gestisce, in assenza di operatore, il ciclo di fermata e svuotamento nonché di riempimento ed alimentazione della fontana; si ritiene opportuno eliminare tutto ciò che non fa parte dell’essenza della fontana stessa riportandola alla sua funzione estetica originaria.
La Prima fase del progetto prevede i lavori per rimettere in evidenza la base della fontana, la modifica impiantistica all’alimentazione e allo scarico idrico e l’eliminazione di tutte le “sovrastrutture” che nel tempo si sono sommate. Una quota significativa dell’intervento riguarda il restauro del materiale lapideo della fontana stessa. La Seconda fase prevede il reintegro del materiale mancante con travertino che reintegrerà il materiale consumato. Tutto il progetto e il conseguente restauro sarà fatto dal Rotary Club Roma Castelli Romani grazie al proprio impegno e a quello dei soci di attivare, direttamente e tramite la rete di Club in Italia e nel mondo, la raccolta fondi necessaria a finanziare l’opera di restauro. Il progetto è stato consegnato ufficialmente al Sindaco di Castel Gandolfo il 28 aprile scorso ed attualmente si trova all’esame della “Soprintendenza archeologica, delle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale”.
L’Arch. Claudia Castagnoli, responsabile per il Patrimonio Artistico dei Castelli Romani ha dichiarato: “Da una prima analisi del progetto di restauro sottolineo la condivisione del Ministero su quanto proposto. Supervisionerò tutte le lavorazioni previste nella prima fase di intervento, quali gli aspetti impiantistici, la rimozione degli elementi incoerenti presenti ad oggi nella fontana, e la prima importante fase di intervento di restauro che è la pulitura dell’elemento architettonico. Sarà l’esito di questa prima fase ad indicarci la strada per il vero e proprio restauro, quando sarà possibile effettivamente valutare la proporzione tra le mancanze e la parte esistente e di conseguenza optare per una conservazione dello status quo o per una eventuale reintegrazione”. Il Rotary Club attiverà la campagna di sensibilizzazione per raccogliere i fondi necessari (170.000 euro – da computo metrico estimativo arrotondato a 200.000 per garantire la quota di manutenzione per almeno due anni del bene restaurato). http://www.restaurofontanabernini.org/
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