A precedere il Santo le confraternite cittadine, i devoti, i penitenti, gli scout. A seguirlo le autorità civili e militari, a partire dal Sindaco Luciano Bruschini, al vicesindaco Giorgio Zucchini. In prima fila anche il Dirigente del Commissariato di Polizia di Anzio Adele Picariello, il Comandante della Guardia di Finanza Massimiliano Lalli, il Capitano dei Carabinieri Lorenzo Buschittari, il Comandante della Capitaneria di Porto Alessandro Cingolani e i vertici dell’Esercito Italiano. Molti consiglieri comunali in coda insieme alla moltitudine dei cittadini. La Processione si è svolta spedita e senza intoppi. E d’altra parte l’impiego di uomini e mezzi non è stata di poco conto. La Polizia locale ha presidiato tutti gli accessi alla città con transenne, auto e personale. Chiuso viale Paolini, chiusa via Gramsci, chiuso l’accesso alle Riviere. Anche nel perimetro pedonale sono state posizionate transenne ad ogni incrocio e c’erano punti intermedi di intervento. Quando il Santo aveva appena raggiunto il Porto, è stato necessario far passare un’ambulanza in via Porto Innocenziano. Il sistema di sicurezza è stata efficientissimo.La Polizia locale ha fatto spostare i pedoni e seguito il mezzo di soccorso che in pochi minuti ha prelevato la persona colta da malore e l’ha portata a sirene spiegate al Pronto soccorso. Pochi istanti prima che sant’Antonio tornasse a casa è stato Monsignor Giuseppe Sciacca a prendere la parola e benedire la città e i presenti.
Le Parole del Monsignore
E stato Monsignor Giuseppe Sciacca, alla fine della Processione di Sant’Antonio in piazza Pia ad Anzio, a salutare i fedeli e a prendere la parola per salutare tutti. “Pe prima cosa – ha detto – ringrazio le forze dell’ordine che con misure straordinarie hanno garantito la sicurezza di tutti. Ringrazio per l’impegno che ci hanno messo e anche i provvedimenti presi alla fine sono stati utili a migliorare la processione. Ringrazio tutti i cittadini che, in massa, hanno scelto di partecipare per onorare il Santo Patrono. Antonio – ha sottolineato – è il Santo della fratellanza. E queste – ha poi aggiunto – non devono essere solo parole al vento. Un buon cristiano non può scordare mai il principio della fratellanza, perché siamo tutti figli di un unico padre. Diamo spessore a questo concetto e a queste parole. Anzio – ha poi concluso Monsignor Sciacca prima dei saluti – l’avevo già ammirata da un punto di vista architettonico, ora conosco anche la sua gente e la sua fede enorme. Proprio in questa città, teatro di venti storici formidabili, la frattealnza è un concetto che non può non essere compreso appieno”.