Com’è la situazione nel famigerato sito monnezzaro di Roncigliano, ad Albano, a un anno dal rogo scoppiato il 30 giugno 2016 e che lo ha devastato? Siamo andati a verificare, nel primo anniversario del disastro scoppiato il 30 giugno 2016 e che ha distrutto il Tmb, lo stabilimento di lavorazione dell’immondizia non differenziata. Attualmente il sito, chiuso dalla Magistratura e dissequestrato dalla Procura di Velletri ad aprile scorso, non riceve rifiuti. Ma c’è un certo movimento: stanno rifacendo il capannone dove viene trattato l’indiffirenziato per renderlo ‘secco’ e trasformarlo in ‘eco’balle da incenerire. Mentre il piano di interramento del 7° invaso – lasciato senza sigillatura finale – appare riallestito per nuovi interramenti. Le immagini aeree sono inequivocabili: la struttura del TMB (il cappannone di 11mila metri quadrati, quanto 2 campi da calcio di serie A) è in via di smantellamento e rifacimento. Nel 7° invaso, la gigantesca discarica accanto al Tmb, i caterpillar hanno tolto l’erba: operazione che lascia presagire il riavvio della grossa buca per riprendere l’interramento dell’immondizia. Nel TMB di Albano, di proprietà della Pontina Ambiente Srl, i rifiuti urbani non differenziati in arrivo, dopo una preselezione molto veloce, venivano suddivisi in tre sotto-frazioni. Mentre i rifiuti umidi – avanzi alimentari e potature erbacee – venivano messi ad asciugare in grosse vasche. Il prodotto di queste lavorazioni, una sorta di “oro” alla base del megaprogetto dell’inceneritore più grande d’Europa qui previsto, è il CDR, Combustibile Derivato da Rifiuti. Cioè le cosiddette ecoballe: carta, plastica, legno e derivati. Materiali che così, anziché trovare nuova vita tramite il riciclaggio, vengono bruciati. C’è infine il secco non riciclabile da interrare in discarica. A modo loro, è questo il ciclo che si apre con le nostre buste e bollette della spazzatura e si chiude con gli stratosferici incassi per la ditta padrona del sito.
L’impianto TMB è atuorizzato a ricevere 183mila tonnellate l’anno di indifferenziato.10 comuni portavano circa 90-100mila tonnellate l’anno di rifiuti non differenziati: Albano, Ariccia, Genzano, Rocca di Papa, Marino, Castel Gandolfo, Lanuvio, Nemi più Ardea e Pomezia. Ma ora dicono tutti – tranne Marino – di aver ridotto moltissimo l’indifferenziato annunciando di aver ormai superato il 70% di raccolta differenziata ‘porta a porta’. Quindi oggi dovrebbero produrre al massimo ‘solo’ 30mila tonnellate l’anno di indifferenziato l’anno(il 30% di 10mila tonnellate), che peraltro nemmeno ha bisogno di passare per il TMB, essendo già materiali ‘secchi’ senza umido e senza plastica. Da dove arriveranno allora le 183mila tonnellate annuali di rifiuti non differenziati?
Si tratta di rifiuti urbani di ogni genere, ma anche speciali non pericolosi e pericolosi. Tra questi ultimi: fanghi di depurazione delle fogne, pneumatici, vernici, inchiostri e molto altro. Il 7° invaso può contenere oltre 500mila metri cubi di spazzatura. Entrato in funzione tra agosto 2011 (I lotto) e febbraio 2012 (II lotto), doveva durare fino al 2020, ma è pressoché esaurito dopo soli 4 anni di utilizzo. La società Pontina Ambiente è autorizzata a stoccare spazzatura fino a 6 metri sopra il livello di campagna. Ma se non si risolve alla radice il cancro dell’attuale far west del settore rifiuti, si continuerà ad inseguire le ‘scientifiche’ emergenze, a caccia di qualche lobbista che tolga l’immondizia dalle strade, costi quel costi. E il giro riparte.
Attenzione: il kit monnezzaro si completa con i 70 container con i componenti dell’inceneritore. Dormono lì accanto al 7° invaso. Pronti per il montaggio. Pazienza se il Tar del Lazio ne ha ordinato la rimozione. O forse vogliono interrarli in discarica? Resta il nodo dell’interdittiva antimafia che la Prefettura di Roma ha messo sulla società Pontina Ambiente Srl, annullata dal Tar ma confermata dal Consiglio di Stato. Dal 15 al 30 luglio presso i fontanili di Cancelliera, tra Albano, Cecchina e Pavona, ad un km in linea d’aria dalla discarica, si terrà la sesta edizione della sagra della bruschetta. E lì, almeno, sicuramente con il fuoco faranno cose buone.
L’impianto TMB è atuorizzato a ricevere 183mila tonnellate l’anno di indifferenziato.10 comuni portavano circa 90-100mila tonnellate l’anno di rifiuti non differenziati: Albano, Ariccia, Genzano, Rocca di Papa, Marino, Castel Gandolfo, Lanuvio, Nemi più Ardea e Pomezia. Ma ora dicono tutti – tranne Marino – di aver ridotto moltissimo l’indifferenziato annunciando di aver ormai superato il 70% di raccolta differenziata ‘porta a porta’. Quindi oggi dovrebbero produrre al massimo ‘solo’ 30mila tonnellate l’anno di indifferenziato l’anno(il 30% di 10mila tonnellate), che peraltro nemmeno ha bisogno di passare per il TMB, essendo già materiali ‘secchi’ senza umido e senza plastica. Da dove arriveranno allora le 183mila tonnellate annuali di rifiuti non differenziati?
Si tratta di rifiuti urbani di ogni genere, ma anche speciali non pericolosi e pericolosi. Tra questi ultimi: fanghi di depurazione delle fogne, pneumatici, vernici, inchiostri e molto altro. Il 7° invaso può contenere oltre 500mila metri cubi di spazzatura. Entrato in funzione tra agosto 2011 (I lotto) e febbraio 2012 (II lotto), doveva durare fino al 2020, ma è pressoché esaurito dopo soli 4 anni di utilizzo. La società Pontina Ambiente è autorizzata a stoccare spazzatura fino a 6 metri sopra il livello di campagna. Ma se non si risolve alla radice il cancro dell’attuale far west del settore rifiuti, si continuerà ad inseguire le ‘scientifiche’ emergenze, a caccia di qualche lobbista che tolga l’immondizia dalle strade, costi quel costi. E il giro riparte.
Attenzione: il kit monnezzaro si completa con i 70 container con i componenti dell’inceneritore. Dormono lì accanto al 7° invaso. Pronti per il montaggio. Pazienza se il Tar del Lazio ne ha ordinato la rimozione. O forse vogliono interrarli in discarica? Resta il nodo dell’interdittiva antimafia che la Prefettura di Roma ha messo sulla società Pontina Ambiente Srl, annullata dal Tar ma confermata dal Consiglio di Stato. Dal 15 al 30 luglio presso i fontanili di Cancelliera, tra Albano, Cecchina e Pavona, ad un km in linea d’aria dalla discarica, si terrà la sesta edizione della sagra della bruschetta. E lì, almeno, sicuramente con il fuoco faranno cose buone.
06/07/2017