Il pm aveva infatti chiesto 14 mesi di reclusione per Malvaso e a 10 mesi e 20 giorni per Di Rubbo, che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti, mentre il giudice ha condannato rispettivamente i due a un anno e otto mesi di reclusione e a un anno. Rinviati poi a giudizio il tecnico comunale Marco Paccosi, il dirigente comunale Ventura Monti, il tecnico comunale Fabio De Marchi, e il progettista e direttore dei lavori Antonio Petti, per i quali il processo avrà inizio il prossimo 28 febbraio, davanti al I collegio del Tribunale di Latina. Tutti accusati a vario titolo di falso, abuso d’ufficio e violazioni delle norme urbanistiche per la variante al piano particolareggiato in zona Piave, poi annullata dal commissario prefettizio Giacomo Barbato. Uno strumento che ha consentito a Malvaso di costruire la palazzina a lui sequestrata dai forestali del Nipaf nell’ambito dell’inchiesta che ha messo anche definitivamente in crisi la giunta di Giovanni Di Giorgi. “Faremo appello”, ha preannunciato l’avvocato Renato Archidiacono, difensore di Malvaso. Ma prima sarà necessario che il giudice Bortone depositi le motivazioni della sentenza, attese entro i prossimi novanta giorni.
Clemente Pistilli