Il vincolo riconosce un territorio di notevole interesse pubblico dal punto di vista paesaggistico: l’obiettivo è quello di indirizzarne l’evoluzione al fine di preservarne il valore estetico ed identitario, andando oltre la normativa prevista dal piano paesistico che prevedeva una serie di prescrizioni tali da inserire gli interventi in modo da non deturparne il valore paesaggistico e ambientale della zona.
Una proposta positiva per il territorio, ma meno per gli investimenti per lo sviluppo industriale del territorio di Santa Palomba.
Esprime preoccupazione il Presidente di Unindustria Aprilia Pierpaolo Pontecorvo: “Il vincolo non si limita a interessare le aree aperte ma si incunea nell’area industriale, sovrapponendovisi in parte e interessando diversi progetti funzionali alla competitività di tutto il tessuto produttivo”.
Sono essenzialmente tre gli aspetti che preoccupano maggiormente Unindustria: come prima cosa il vincolo interessa buona parte della zona indicata nel piano regolatore di Pomezia come area di sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, l’area cioè ove è prevista l’espansione di lungo periodo del nodo intermodale. Pomezia, infatti, è uno dei 15 interporti italiani riconosciuti come core nell’ambito delle rete europea transnazionale delle infrastrutturale Tent-t (unico nel centro Italia) e ricopre un ruolo centrale nella politica di rilancio del sistema ferroviario nazionale oltre ovviamente a ricoprire un ruolo fondamentale nella pianificazione della Regione Lazio nell’ambito delle merci.
Il secondo aspetto ruguarda l’accessibilità di tutta l’area industriale, fattore determinante per la competitività del sistema delle imprese. “Se il collegamento verso Roma è stato via via reso più difficile proprio per ragioni di sostenibilità ambientale e paesistica lungo la via Ardeatina e in altre vie nella zona a sud di Roma – spiega Pontecorvo –, la possibilità di prevedere un collegamento diretto tra l’area industriale e Pomezia, anche in vista della realizzazione della Roma-Latina, da tempo è considerata una priorità irrinunciabile per la valorizzazione dell’area industriale”.
Da ultimo il vincolo blocca tutti i possibili investimenti in nuove strutture industriali sul territorio che il Comune di Pomezia nell’ambito del redigendo Piano Regolatore avrebbe voluto concentrare ai confini dell’attuale area industriale.
“In sostanza – conclude Pontecorvo – il vincolo, oltre a rischiare di minare la competitività di uno dei nuclei industriali e logistici più importanti della Regione andandone a precluderne le potenzialità e la funzionalità, rischia – se non adeguatamente rivisto alla luce di uno sviluppo compatibile – di creare le condizioni per aggravare il degrado del territorio. Unindustria considera importante che il paesaggio venga salvaguardato e ritiene che possano essere individuate prescrizioni tali da consentire che lo sviluppo economico non penalizzi la salvaguardia paesistica ma anzi possa sostenerla con interventi di mitigazione e recupero. Auspichiamo quindi che le competenti Istituzioni (Comune di Pomezia, Città Metropolitana di Roma Capitale, Regione Lazio, Soprintendenza) possano individuare insieme un piano d’area che sappia conciliare lo sviluppo economico con la tutela paesaggistica; le imprese sono pronte per fare la propria parte e per contribuire a migliorare realmente questo importante territorio”.