Le proteste nei confronti della presidente della Camera, Laura Boldrini, in occasione della sua visita a Latina per l’intitolazione del parco comunale ai giudici Falcone e Borsellino, sono finite in Procura. C’è stato infatti chi, nel manifestare il proprio disappunto per il cambio di denominazione dei giardini, cancellando il nome di Arnaldo Mussolini, fratello del duce, a favore dei due magistrati vittime di Cosa Nostra, ha esagerato e, dopo essere stato identificato, è stato oggetto di un rapporto trasmesso dalla polizia postale del capoluogo pontino tanto agli inquirenti quanto alla questura.
Per giorni sul web si sono levate voci di dissenso per l’iniziativa presa dal sindaco Damiano Coletta sul parco pubblico e sulla presenza della presidente della Camera all’evento. Polemiche aspre, passate spesso dalla critica all’insulto vero e proprio. E lo stesso è accaduto il 19 luglio scorso, ricorrenza della strage di via D’Amelio, quando trecento simpatizzanti della destra e dell’estrema destra si sono dati appuntamento ai giardini contestando pesantemente sia il primo cittadino che la terza carica dello Stato. Tanto da fischiare Laura Boldrini anche mentre parlava di lotta alle mafie e della necessità di privare i mafiosi dei loro patrimoni. Un pomeriggio ad alta tensione. “Educare alla legalità significa anche trasmettere i valori della nostra Costituzione – ha sostenuto in quell’occasione la presidente della Camera – il frutto migliore della lotta partigiana contro il fascismo e il nazismo. Per questo ho più volte e in più occasioni lanciato l’allarme per il proliferare di iniziative e organizzazioni che, sul web ma non solo sul web, inneggiano apertamente al fascismo e al nazismo. L’apologia del fascismo è un reato previsto dal nostro ordinamento”.
Un latinense, in tale contesto, è però arrivato al punto di realizzare un fotomontaggio, con la foto di un balilla nell’atto di urinare su una foto di Laura Boldrini. Un’immagine postata sul profilo Facebook di un sito di informazione di Latina vicino all’estrema destra. Emerso il caso, il post è stato subito rimosso su sollecitazione della polizia postale. Gli investigatori, diretti dal sostituto commissario Tiziana Fiorani, hanno poi identificato l’autore del post, un uomo originario di Terracina e residente appunto a Latina, e trasmesso una relazione alla Procura e alla questura. Gli inquirenti potranno procedere però contro il latinense soltanto se per tale vicenda la presidente della Camera deciderà si presentare querela. E in tal caso rischierebbero anche i tanti che hanno fatto dei commenti pesanti a quel post.
Clemente Pistilli