L’Avv. La Leggia spiega che nel Marzo 2017, in seguito ad un danno alle fognature presso il Consorzio, veniva portata alla luce una tratta del sistema fognario dalla quale si poteva notare come insieme ai liquami le condotte trasportassero anche quelle che apparentemente sembravano acque chiare.
Il caso è diventato di notevole rilevanza pubblica. L’interesse del Consorzio era focalizzato sulla quantità di acque immesse nel sistema fognario che, a causa del sopravanzo dichiarato da Acea, non era in grado di far defluire correttamente tutte le acque canalizzate, tanto che diverse famiglie consorziate subivano durante le piogge dei veri e propri allagamenti.
La circostanza, tuttavia, precisa la Presidente La Leggia, «Ha fatto emergere una situazione davvero incresciosa di dispersione di acque potabili che sistematicamente giorno dopo giorno dal serbatoio di Monte Tondo, collocato all’interno del Consorzio Monte Gentile, vengono immesse nelle fognature, con una grave dispersione di risorse idriche soprattutto in questi giorni in cui si rischia di dover razionare le riserve di acqua alle famiglie. La circostanza è suffragata dal rinvenimento negli uffici del Consorzio di svariata documentazione risalente agli anni 2011 e seguenti, in cui l’amministrazione comunale di Ariccia autorizzava l’Acea a canalizzare il sopravanzo del serbatoio idrico fino alla fognatura consortile passante su Via di Monte Tondo» .
Peraltro, in una dichiarazione del 7 marzo scorso in possesso del Consorzio e a firma del Responsabile Acea Acqua, la società non nega il rilascio costante di risorsa idrica, affermando però che lo stesso sarebbe minimo.
Il caso Monte Gentile è giunto negli uffici di Roma Capitale, sulla scrivania della Dirigente Dott.ssa Maria Zagari, sollecitata dall’Avv. La Leggia che chiedeva un pronto intervento delle istituzioni al fine di fare luce sulla vicenda.
Sembra che il sopravanzo di acque potabili disperse nella rete fognaria sia tutt’altro che di minima quantità, ragione per cui la dirigente Zagari ha sospeso le autorizzazioni all’allaccio del Depuratore di Ardea che asserve tutto il sistema fognario dei Castelli Romani in attesa che sulla vicenda sia fatta la giusta luce.