Il Comune di Marino ha bloccato la costruzione di 4 palazzi, denominati “Casa nel Parco”, previsti a Santa Maria delle Mole, presso via Maroncelli. È la seconda parte del progetto in zona Mugilla, per metà già realizzato. L’operazione immobiliare inizialmente prevedeva otto palazzi, come mostrato dal Caffè dei Castelli a fine giugno. A bloccare il grande cantiere è stata l’ordinanza di sospensione dei lavori n. 36811, datata 11 luglio 2017. La costruzione dei quattro palazzi, ora fermati, era stata autorizzata nel 2015 dall’ingegnere Stefano Pietrini, ex capo dell’Area tecnica comunale.
L’ORDINANZA DI SOSPENSIONE
L’ordinanza è stata predisposta e sottoscritta dall’architetto Marco Cuffaro, l’ormai ex dirigente dell’Ufficio tecnico marinese entrato in servizio a inizio giugno e finito agli arresti domiciliari dopo 33 giorni, il 13 luglio, per un presunto giro di mazzette negli appalti in Puglia. Il documento è stato poi notificato dai Vigili Urbani alle società interessate, Cristina srl e Le Mole Due srl. L’esistenza dell’ordinanza di sospensione dei lavori è stata resa pubblica il 17 luglio dal Sindaco, Carlo Colizza, nella risposta scritta ad una interrogazione comunale. I primi quattro palazzi quasi pronti e in costruzione dall’estate 2016 nella stessa area, e autorizzati nel 2014, sono invece ormai in fase di ultimazione.
STOP A MARINO2?
Questi 8 palazzi costituiscono la prima parte dell’impoente progetto edilizio più conosciuto come Marino2: un nuovo borgo residenziale da oltre 15mila residenti sopra un’area situata a due passi dal Comune di Roma e su cui pendono precisi vincoli geologici, idrogeologici, archeologici.
Ma anche la CO2, l’anidride carbonica, gas pericoloso per la salute umana che in questa zona è presente in concentrazioni particolarmente elevate e tali da costringere la Regione Lazio ad adottare nel 2014 un apposito piano di precauzione con regole stringenti, su proposta della Protezione Civile.
CENTRO COMMERCIALE AL DIVINO AMORE
Ma a tenere banco nella Città del vino è anche e soprattutto il progetto rivelato a giugno dal Caffè: il centro commerciale che potrebbe presto sorgere in via del Divino Amore, in località Tudini-Negroni, davanti alla nota cantina Gotto d’Oro. Si tratterebbe del quinto shopping center più grande d’Italia, su 6,3 ettari, quanto 13 campi da calcio di serie A. I proponenti intendono realizzare circa 100mila metri cubi di cemento, l’equivalente di 410 appartamenti da 75 metri quadrati ciascuno. Il progetto è stato depositato il 25 maggio scorso dalla Idea Fimit, società partecipata anche dall’Inps (e quindi da tutti i cittadini italiani) alla Regione Lazio, all’Area Metropolitana e al Comune di Marino.
TUTTI CONTRO
Tre gruppi di cittadini hanno predisposto e depositato in Regione le proprie osservazioni tecniche con cui si oppongono al mega centro commerciale: Ada – Argine Divino Amore, il comitato No Tir e l’Assemblea Contro la Cementificazione, o ACC. Ad opporsi, insieme a loro, anche le Associazioni Italia Nostra e Legambiente. Il Comune di Marino avrebbe presentato proprie osservazioni contro il progetto, ne sono convinti alcuni cittadini che lo hanno riferito al nostro giornale. Ma preferiscono non comparire dato il tenore degli interessi in ballo:
«Chi parla rischia grosso», dicono alcuni residenti. Se così fosse, dove’è finita la trasparenza?