“Ogni elemento raccolto riconduce alla matrice marcatamente dolosa di questo incendio, con focolai in diversi punti quasi come fossero stati studiati a tavolino da professionisti, spiega il Sindaco Claudio Damiano.
“Quello che non si comprende è il motivo alla base di tali gesti, quali interessi ci possano essere nel dar fuoco a una porzione di vegetazione, con una attività costante e sistematica, se non la follia e la spregiudicatezza umana”.
Ma sono anche tanti gli incendi di questo tipo scongiurati dalla Protezione Civile di Sermoneta: grazie alla campagna antincendio boschivo prevista nel Piano di Protezione Civile e avviata attraverso il protocollo di intesa tra Comune di Sermoneta e Protezione Civile, è stato attivato anche quest’anno il servizio di avvistamento antincendio che ha stroncato sul nascere altre numerose potenziali devastazioni.
“Siamo consapevoli che la Protezione Civile di Sermoneta, che non finirò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, non abbia gli strumenti adeguati per fronteggiare queste continue emergenze: abbiamo chiesto un incontro in Regione per una adeguata fornitura di mezzi per operare. Se la Regione non provvederà, interverremo con fondi comunali togliendoli da altri capitoli di bilancio”.
“L’ultimo incendio purtroppo – spiega ancora il Sindaco – è avvenuto in una giornata nella quale non solo le temperature erano altissime, ma intere porzioni del Lazio stavano bruciando e di conseguenza inizialmente è intervenuto solo un elicottero. Solo ieri si sono potuti levare in volo su Sermoneta in maniera sistematica i Canadair. Gli interventi di spegnimento sono complicati non solo per la zona impervia dell’incendio, ma anche per la difficoltà di approvvigionamento idrico. Il Chinook utilizzato infatti non poteva caricare l’acqua nell’impianto Mancinella perché il livello era troppo basso e dunque doveva allontanarsi perdendo tempo prezioso”.
“Devo dire, con estrema chiarezza ed onestà intellettuale – aggiunge – che pensare a meccanismi di prevenzione degli incendi in montagna è pura demagogia. Ne è una dimostrazione che in nessuna altra realtà locale in cui sono avvenuti incendi devastanti nell’ultimo mese (Roccagorga, Maenza, Norma, Sezze, ma anche la stessa Castel Fusano) è stato possibile porre in essere azioni specifiche come fasce frangifuoco, soprattutto quando c’è di mezzo la mano dell’uomo”.
E infine: “L’impegno dell’Amministrazione comunale è fortemente orientato laddove nei fatti è possibile porre interventi a tutela e a salvaguardia delle abitazioni e dell’incolumità dei cittadini, per evitare ad esempio ciò che è avvenuto nella città di Latina. Ci stiamo preoccupando di far rispettare l’ordinanza del 7 giugno per la pulizia dei lotti incolti o di aree a rischio incendi nel territorio urbano: buona parte dei privati hanno provveduto alla pulizia, per altri sono in corso gli accertamenti sanzionatori da parte di Polizia Locale e Carabinieri. Spiace constatare che i più inadempienti sono gli enti pubblici: Ferrovie dello Stato, Provincia di Latina, Consorzio di Bonifica, Università Agraria. (…) Si è già riunito un tavolo tecnico con Amministrazione, Protezione Civile, carabinieri, Associazione Nazionale Carabinieri e la nuova ditta che si occupa della raccolta rifiuti dal 1° agosto; per la prossima settimana ci sarà un altro tavolo operativo”.