Non è ben chiaro perché il Comune di Aprilia dovrà presenziare al “Palio del Ciuccio di Guardavalle”, in provincia di Catanzaro, dal 1° al 3 settembre.
L’iniziativa del Comune calabro si “inserisce in un progetto finalizzato al reinserimento sociale dei soggetti a rischio, con riferimento a quelli in età adolescenziale, con attività specifiche e personalizzate attuate con la mediazione dell’asino, animale addetto in maniera particolare a scopo terapeutico di tipo psicologico”, si legge nella delibera dell’Amministrazione di Aprilia con la quale si autorizza il vicesindaco Franco Gabriele ad andare a rappresentare Aprilia a Guardavalle per il “palio del ciuccio”, visto l’invito giunto dal Sindaco di Guardavalle il 2 agosto (2 giorni prima della delibera del Comune di Aprilia). Eppure stando al sito della manifestazione di Guardavalle, lo scopo dell’evento è di “promuovere e valorizzare i tempi lontani e valorizzare le tradizioni e gli usi della cultura contadina e che oggi si stanno perdendo. E, soprattutto, valorizzare un animale, l’asinello, che nel passato rappresentava un bene prezioso per ogni famiglia di Guardavalle e non solo, ma anche quello di far conoscere a un’ampia platea il territorio, la sua cultura e la sua storia”. Per stessa ammissione degli organizzatori, questo evento di sociale ha ben poco.
Il Comune parteciperà “ufficialmente alla programmata manifestazione, anche al fine di apprendere nei dettagli detto progetto onde poterlo eventualmente replicare”. Insomma Aprilia vuole fare il suo “palio del ciuccio”. Il vicesindaco sarà ospite dell’Amministrazione di Guardavalle.