La Polizia di Stato ha proceduto al fermo indiziato di delitto nei confronti di tre cittadini romeni ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata e lesioni personali.
Le indagini sono iniziate a mezzanotte del 10 settembre, quando alla sala operativa della Questura è arrivata segnalazione di un’aggressione a scopo di rapina in via Grassi. Quattro cittadini del bangladesh, che gestiscono un negozio di alimentari in via Filiberto e che hanno la licenza di venditori ambulanti, sono stati aggrediti da tre uomini ed una donna con bastoni, una bottiglia in vetro e due grossi coltelli da cucina. Dopo le botte, sono riusciti a fuggire con un bottino da 5.640 euro. Le vittime hanno sporto denuncia di quanto accaduto evidenziando la ferocia con cui era stata commessa l’azione criminale, che li ha costretti a ricorrere alle cure mediche dell’ospedale Santa Maria Goretti. Uno degli autori sarebbe anche salito sulla cappotta della macchina, per poi lanciarsi sul petto di uno dei ragazzi. I feriti hanno riportato fratture alle mani, contusioni e traumi addominali. Uno dei commercianti aveva già avuto a che fare con uno degli autori del colpo. Sembra che uno dei fermati gli avesse chiesto 300 euro di pizzo per poter mettere dei tavolini all’esterno della sua attività, ricevendo un rifiuto.
Gli immediati approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare un gruppo di cittadini rumeni dediti alla commissione di reati contro il patrimonio (furti, ricettazioni, rapine). Le successive dichiarazioni dei testimoni oculari, anche attraverso il riconoscimento fotografico, hanno permesso agli agenti di risalire all’identità degli autori della rapina. Peraltro, sempre nel corso delle indagini, è emerso che uno dei sospettati si era sbrigativamente allontanato dal territorio italiano, partendo alla volta della Romania, proprio alle prime ore di ieri mattina, così come poi è stato effettivamente accertato tramite l’acquisizione di una copia del titolo di viaggio.
In considerazione di ciò, sono stati predisposti mirati servizi finalizzati al rintraccio degli altri tre soggetti, non potendo escludere l’ipotesi che anch’essi fossero in procinto di far perdere le loro tracce. Nella tarda serata di ieri sono stati individuati a Latina tre cittadini romeni imparentati tra loro: Vasile Caraiman Sandu, classe 1981, Silviu Tortureanu, classe 1990 e Cristina Dumitrache, del 1985. I fermati, condotti presso gli uffici della Questura, dopo le formalità di rito sono stati sottoposti a fermo di indiziati di delitto ed associati presso la Casa Circondariale di Latina, mentre la donna presso il complesso femminile della Casa Circondariale “Rebibbia” di Roma.
Secondo quanto hanno spiegato gli agenti della Polizia nella conferenza stampa di questa mattina, la rapina sembra essere più una rappresaglia perché i commercianti non hanno pagato il pizzo, motivo per il quale gli autori hanno agito a volto scoperto. Le vittime sarebbero state minacciate anche con frasi tipo “Tu non sai chi sono io” o “Vai a cercare il mio profilo su google, noi siamo tanti” in riferimento alla comunità romena sul territorio. Su questo aspetto sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi da parte della Questura di Latina per rintracciare un’eventuale consorteria mafiosa. Sono in corso anche delle indagini per capire se si tratta degli stessi autori delle altre rapine perpetrate ai danni di commercianti di Latina, che però al momento appaiono di diverso stampo.