Confermato successo di pubblico per la fiera del kiwi di Cisterna. Agri Kiwi Expo in questo 2017 ha spento la sua quinta candelina, un evento nato e voluto fortemente dagli organizzatori: Vittorio Sambucci e Roberto Morillo, che quest’anno oltre a confermare diversi aziende presenti da sempre con il proprio stand hanno trovato anche il supporto di attività di settore di tutta Italia, intervenute in una manifestazione che si svolge a Cisterna, la patria del kiwi, dove c’è la percentuale più alta di produzione dell’intera nazione del prezioso frutto… verde, giallo, e da qualche anno anche rosso. Tre giorni di full immersion tra presentazioni di nuovi tecniche di coltivazione e convegni scientifici a cui hanno partecipato diversi docenti delle università più prestigiose d’Italia e la conclusiva tavola rotonda che ha concluso un percorso informativo domenica pomeriggio. Una qualificata partecipazione di alcuni protagonisti di primario livello della filiera, coordinati dalla direttrice di FreshPlaza Rossella Gigli, in cui sono stati esaminati alcuni temi cruciali per il comparto: il rinnovamento del parco varietale e il collocamento dell’Italia, un tempo principale paese produttore dell’emisfero settentrionale, ma che oggi vede rimessa in discussione la propria posizione, in un anno di flessione produttiva. Giampiero Reggidori di Apo Conerpo ha presentato alcune delle cifre emerse, secondo le quali la stagione 2017 vedrà una flessione del 5% nei volumi commercializzabili di kiwi nell’emisfero nord, per un totale di 701mila tonnellate. Nel caso dell’Italia, la stima parla di una flessione del 13,6% rispetto al 2016, per un totale di 390mila ton. Anche l’emisfero Sud, che ha ormai concluso la sua stagione produttiva, ha visto una contrazione del 14,6% sul 2016, con volumi commerciali pari a 642mila tonnellate. Se si considera che le stime 2017 per quanto riguarda la Cina parlano di 1,35 milioni di tonnellate, è chiaro dove gli assetti futuri potrebbero spostarsi. Alla tavola rotonda hanno preso parte Craig Thompson, responsabile per le operazioni di Zespri in Europa, Alessandro Perugini quale associato del Consorzio Kiwigold, Giampaolo Dal Pane della Summerfruit, nonché titolare della privativa sul kiwi giallo Dorì, Gabriele Farinelli della Agricolli Bio insieme a Marina Sulimenko, responsabile per l’export e la tracciabilità presso la stessa azienda, e il consulente agronomico Pietro Cimatti. Tutti i partecipanti hanno testimoniato un notevole differenziale di redditività tra il kiwi verde classico e quello a polpa gialla: quest’ultimo si colloca mediamente su un prezzo al produttore di €1,50. La domanda verso il kiwi giallo appare in crescita e tale da poter rappresentare una componente essenziale per aumentare i consumi pro-capite di kiwi nei principali mercati. Si pensi che il consumo pro-capite in Europa si colloca intorno ai 2 kg l’anno, un quantitativo passibile di crescita, anche mediante mirate azioni di marketing e promozione. Quel che è certo è che a prevalere non sarà tanto la tipologia varietale di un kiwi, bensì la qualità percepita dal consumatore, vero giudice ultimo del successo (o dell’insuccesso) commerciale di un prodotto. Le conclusioni sono andate infine a Vittorio Sambucci, che ha sottolineato il primato nella produzione di questo frutto dell’Italia in generale e della provincia di Latina in particolare, laddove si stanno compiendo investimenti importanti che interessano anche le nuove varietà. “Non siamo secondi a nessuno, e possiamo competere con tutti i migliori produttori del mondo”. Questo il commento e l’auspicio finale di Sambucci nel ringraziare tutti coloro che hanno preso parte all’edizione 2017 di Agri Kiwi Expo.
27/09/2017