«Non c’è nessuna parentopoli, siamo i discendenti dei martiri della Resistenza e delle Fosse Ardeatine, portiamo i cognomi delle persone che hanno fatto la storia di Genzano e d’Italia e sono morti per darci un paese e un futuro migliore. Il sindaco ha offeso non solo la nostra dignità ma quella dell’intera città e della cultura genzanese con le sue farneticanti esternazioni sul palco di Rimini ». L’indignazione è stata massima nell’assemblea di ieri tenuta dai dipendenti del comune di Genzano dopo le dichiarazioni del sindaco Daniele Lorenzon alla Convention dei Cinque Stelle a Rimini la settimana scorsa. Alla fine dell’assemblea è stato approvato un ordine del giorno in cui si preannunciano denunce e scioperi. Il sindaco nel suo intervento a Rimini, riportato anche su Fbook e altri social, ha detto che al Comune di Genzano diversi dipendenti sono «parenti tra loro o cognati, cugini, di ex assessori e politici locali». L’intervento del primo cittadino ha creato molti malumori e l’intervento dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. All’incontro di ieri erano presenti quasi tutti i 123 dipendenti comunali. Mancava tra il malumore generale proprio il sindaco nonostante fosse stato invitato a dare delle spiegazioni e fare le sue pubbliche scuse. I sindacati e i dipendenti hanno protestato anche perché con la motivazione che era occupata, non è stata concessa l’aula consigliare e l’assembla del personale si è tenuta presso i locali delle grotte comunali, in ambienti angusti, umidi, bui e senza areazione. Nell’assemblea i numerosi interventi sono stati rotti dall’emozione, dalla rabbia di come sono stati trattati ed etichettati e dall’amarezza. «Con le sue accuse false e infondate ricorda un dipendente con le lacrime agli occhi ha offeso anche la dignità di persone come Michelangelo Salerno e Anna Ciampanella che nonostante fossero da tempo gravemente malati hanno onorato il proprio lavoro al Comune fino all’ultimo giorno della loro vita, così come tanti altri dipendenti comunali ». Altri interventi hanno fatto notare che «i diritti dei lavoratori sono spesso negati, tuonano alcuni dei presenti. Si è costretti a lavorare in ambienti inadatti e fatiscenti, senza un minimo di collaborazione della giunta, vedi ad esempio le strisce pedonali e stradali che gli operai hanno dovuto disegnare a mano tra lo stupore e l’ilarità dei passanti ». Secondo molti dei presenti il sindaco e la sua giunta dovrebbe pensare più al paese, a sistemare le strade disastrate in centro e in periferia, a far pulire la cittadina, e rifare una viabilità folle, che ridono tutti per come è strutturata, non a fare il pagliaccio sulle pubbliche piazze parlando male di Genzano e dei genzanesi “. Prese, alla fine, decisioni importanti. «Valuteremo afferma Fabrizio Samorè, segretario di Fp Cgil Roma Sud e Castelli Romani se è necessario fare una denuncia alla magistratura per riparare alle offese fatte dal primo cittadino, contro le persone e la comunità, offese nella loro dignità. Per fare questo però è opportuno seguire le procedure istituzionali. Chiederemo, pertanto, un incontro urgente con il prefetto di Roma, per tentare una conciliazione tra i dipendenti e il sindaco Lorenzon. Molto dipenderà da questo incontro. Se non ci saranno le scuse pubbliche del sindaco indiremo una giornata di sciopero generale dei dipendenti comunali ». Stasera si terrà il Consiglio Comunale, dove si prevedono scintille e ulteriori proteste da parte delle opposizioni e dei cittadini genzanesi.
29/09/2017