Dissenso e contestazione nel Consiglio comunale di Genzano di venerdì 29 settembre da parte dei consiglieri di opposizione. Le opposizioni di centrosinistra e il gruppo civico Attivamente hanno infatti chiesto le dimissioni di Daniele Lorenzon dopo le dichiarazioni rilasciate a Rimini. Ben 5 consiglieri di opposizione e parte del pubblico hanno abbandonato l’aula in segno di protesta poco dopo l’inizio dei lavori. L’aula consiliare, venerdì sera, era affollata come non mai. In prima fila diversi dipendenti comunali, in stato di agitazione dopo l’accusa di «parentopoli al Comune».
LE PAROLE DEL SINDACO
All’apertura del Consiglio, il primo cittadino di Genzano ha letto una lettera di intenti, che però non ha sortito gli effetti voluti. «In questo primo anno di mandato – ha spiegato Lorenzon – abbiamo lavorato con un unico obiettivo: fare il bene di Genzano e dei suoi cittadini. E vogliamo continuare a farlo concentrando tutte le nostre migliori energie. Con grande senso di responsabilità abbiamo approvato un’importante variazione di bilancio, pari a 951 mila euro. Un passaggio doloroso, ma necessario per ripartire da basi più concrete e solide». E ha aggiunto: «Far rinascere Genzano ha bisogno di un percorso di risanamento». Il sindaco ha anche affermato di voler far tesoro della storia passata, e di essere intenzionato a riorganizzare i servizi comunali. La segreteria di Lorenzon ha anche voluto precisare che il sindaco «non è stato invitato all’assemblea dei dipendenti», ma i sindacati affermano il contrario e che avrebbe fatto il suo dovere ad intervenire per dare spiegazioni e chiedere scusa al personale e alla comunità genzanese.
LE OPPOSIZIONI
Subito dopo il discorso del primo cittadino ci sono state le dichiarazioni dei rappresentanti delle opposizioni. «Lettera inutile ha dichiarato Luca Lommi, consigliere di Articolo 1 Mdp che non rende giustizia alle gravi offese fatte dal sindaco Lorenzon alla città e ai suoi martiri. Genzano è dotata di grandi strutture e infrastrutture, che adesso versano in grave stato di fatiscenza proprio per l’incapacità della giunta, il sindaco deve dimettersi insieme alla sua giunta, non è in grado di governare un paese importante come Genzano, conosciuto in tutto il mondo per le sue attività culturali e politiche». Flavio Gabbarini, esponente del Pd in Consiglio comunale ha contestato «pezzo per pezzo» le dichiarazioni esposte dal sindaco sia in Consiglio che a Rimini, ricordando che «le variazioni e l’assestamento del bilancio sono dovuti a errori e incapacità di gestione dei 5Stelle. E che non è vero che l’attuale sindaco spende meno soldi per il suo staff, rispetto al precedente. E lo ha invitato a parlare bene del paese che lo ha votato quando si reca nelle pubbliche piazze». Gabbarini e Lommi hanno chiesto poi al sindaco «di mostrare che si è effettivamente ridotto lo stipendio di 10mila euro l’anno, perché non risulta da nessuna parte». Critico anche Michele Savini del gruppo civico Attivamente, che ha evidenziato “l’incapacità del sindaco di gestire la sua amministrazione e la cittadina di Genzano, che meriterebbe ben altra politica sul territorio, visto le condizioni in cui versa il paese”. Anche il consigliere Papalia di Fratelli d’Italia ha stigmatizzato il deplorevole comportamento del sindaco sul palco di Rimini invitandolo a “chiedere scusa ai cittadini e al personale e pensare di più a governare la cittadina che a straparlare sui palchi politici dei 5stelle”. Marco Fermanti, capogruppo M5S, ha tentato di replicare alle accuse: «Non è vero che non è stato fatto nulla, la città sta cambiando anche se è difficile sistemare quanto abbiamo trovato, come giunta e maggioranza siamo coesi e andremo avanti con il nostro programma elettorale», ma è stato più volte contestato dai consiglieri di opposizione. Le opposizioni hanno anche contestato al sindaco «di aver fatto perdere a Genzano la sezione del Tribunale dei giudice di pace, che non costava niente all’erario comunale». Il sindaco Lorenzon non ha risposto alle accuse, atteggiamento che ha irritato ancora di più pubblico e minoranza che, poi, hanno abbandonato l’aula in massa. L’agitazione del pubblico era alle stelle. Una donna anziana, nonna di un consigliere comunale, si è sentita male ed è stata soccorsa da una ambulanza del 118: era in Consiglio per protestare contro la chiusura del cimitero il martedì, data che coincide con le visite che fa regolarmente al giovane figlio deceduto.