Un’assistenza sanitaria 2.0, riformata sul fronte delle intricate maglie delle liste d’attesa. Era questo, in soldoni, l’annuncio che ha accompagnato l’approvazione del Piano regionale per il governo delle liste d’attesa varato lo scorso aprile. Nel mirino l’abbattimento dei tempi per l’erogazione dei servizi assistenziali da parte delle strutture Asl. Tempi oltremodo dilatati e ben aldilà delle soglie stabilite dalla normativa nazionale, ovvero 30 giorni per le visite diagnostiche e 60 per le prestazioni strumentali. Nonostante uno sforzo economico pari a 10 milioni di euro, le situazioni critiche restano ancora molte. Delle somme stanziate, 1,8 milioni sono stati destinati all’azienda sanitaria di Latina. Risorse che si sono tradotte in una estensione degli orari di servizio nei giorni festivi e fino alle 22. Un provvedimento che fa il paio con la direttiva di ridurre o sospendere l’intramoenia in caso di liste d’attesa intasate, in modo da garantire il servizio in primis a chi non decide (o non può) farsi carico di una prestazione a pagamento. “Non è più accettabile che se si entra in una struttura pubblica, se si paga si fanno le analisi il giorno dopo, se non si può pagare magari arriva dopo 4, 5 o 6 mesi”, fu il commento del governatore Nicola Zingaretti. Il piano poneva un orizzonte temporale per il taglio delle liste d’attesa, ovvero la fine di settembre.
ATTESE LUNGHE ANCORA PIU’ DI UN ANNO
Dando uno sguardo ai dati forniti dal ReCup, aggiornati al mese di agosto, si può tracciare un primo bilancio, decisamente in chiaroscuro, per i 5 distretti sanitari facenti capo alla Asl di Latina. I tempi per le visite diagnostiche in generale non hanno subito delle riduzioni, seppur molte al ridosso del limite dei 30 giorni. Per un elettrocardiogramma dinamico occorre aspettare quasi 11 mesi, 183 giorni per una visita neurologica. Lo scenario è molto più critico per quanto concerne le visite specialistiche e strumentali: si passa dai 308 giorni per un esame del fondo oculare, ai 359 giorni (dato di luglio) invece per una esofagogastroduodenoscopia (Egd), fino ai 309 per una visita fisiatrica riabilitativa.
ACCELERATA SU 11 PRESTAZIONI CRITICHE
Discorso a parte invece quello relativo ad alcune prestazioni “critiche”, poste sotto la lente d’ingrandimento del Ministero della Salute per valutare il rispetto dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) che non sono ancora presenti nei report che arrivano fino al mese di agosto. Si tratta di 8 ecografie (ostetrica, ginecologica, capo e collo, mammella bilaterale, mammella monolaterale, addome superiore, addome inferiore, addome completo) e tre visite specialistiche (cardiologica ed ecg, dermatologica, oculistica) che dovranno essere effettuate entro i 30 giorni e che potrà essere il medico famiglia ad assicurarsi della calendarizzazione. per raggiungere l’obiettivo 30-60, è stata adottata una misura aggiuntiva, ovvero la procedura semplificata con il medico di famiglia, con l’aggiunta alla soglia dei 10 giorni nei casi di prima diagnosi. A livello di tempistiche un taglio enorme, visto che nel territorio pontino per un’ecografia completa all’addome si doveva attendere circa 8 mesi, un anno esatto per una all’addome superiore; fino a 314 giorni invece per una visita oculistica, 111 per quella dermatologica. Non sono ancora pubblici, però, i dati relativi a queste per sapere a che punto è la provincia di Latina.
Alessandro Martufi