L’UNIONE FA LA FORZA
La scelta dei 5 Comuni pontini può realmente significare gestire i rifiuti senza creare rischi per la salute e l’ambiente e a costi molto bassi. Magari affrancandosi o almeno riducendo lo strapotere dei soliti noti che dettano legge e prezzi nel settore, per di più inquinando. E allo stesso tempo spostando verso il basso le leve del sistema, coinvolgendo in primissima persona il cittadino chiamato a fare e bene il porta a porta. Questo d’altronde è uno dei cardini della normativa recepito dalla neonata Azienda speciale ABC per i servizi di igiene urbana di Latina, città che guida l’operazione. L’Associazione costituita dai 5 Comuni pontini, in gergo anche detta Unione di Comuni, nasce “per integrare la gestione dei rifiuti urbani mediante la realizzazione di centri di raccolta, il compostaggio e l’autocompostaggio dei rifiuti organici nei territori dei comuni associati”. Si è resa necessaria anche per ottenere maggior punteggio nel complicato bando regionale sui rifiuti.
ESPERIENZA PILOTA
L’Unione dei Comuni è obbligatoria per legge dal 2000: gli Enti locali devono consorziarsi per gestire insieme servizi pubblici essenziali quali trasporti, sanità e rifiuti, in modo da essere più competitivi. In sostanza, permette di costruire isole ecologiche in punti strategici raggiungibili dai cittadini di due o più Comuni, o acquistare più compostiere ad un prezzo più basso. Ma può anche aiutare a razionalizzare il servizio, i costi di gestione e soprattutto ad abbattere le bollette, Il Presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, parla di “riduzioni della tassa sui rifiuti fino al 15%”. Sono moltissimi i Comuni inadempienti: le vecchie municipalizzate rappresentano per molti politici ghiotti bacini elettorali. A volte, molto più semplicemente si preferisce non intaccare certi monopoli e le solite lobby.
ZINGARETTI: «FASE NUOVA»
«Entriamo in una fase nuova – ha dichiarato a luglio Zingaretti – avvicinandoci alle migliori esperienze europee e mondiali nella gestione dei rifiuti, tutte sempre più indirizzate verso una rete diffusa di piccoli impianti di compostaggio non impattanti». Però la Regione continua ad approvare grandi impianti.
Ora può dimostrare da che parte sta (vedi box a lato sui ‘bio’gas). Le compostiere domestiche hanno dimensioni minimali, mentre quelle di comunità possono raccogliere al massimo 650 tonnellate all’anno di rifiuti organici: praticamente non sono più grandi di una cisterna, tipo quelle per l’acqua potabile, e non producono pericolosi percolati né emissioni sospette.
PICCOLO E’ MEGLIO
Le piccole compostiere in soli tre mesi trasformano l’umido in fertilizzante davvero di qualità riutilizzabile in vasi, orti e giardini o in agricoltura. Soluzioni semplici e e strategiche, visto che l’umido rappresenta circa il 35% del totale dei rifiuti urbani. Come le cronache anche giudiziarie continuano a raccontare, la gestione dell’umido massiva e con grandi impianti si presta a frodi e poca trasparenza, con inquinamento e tariffe alte. Negli impianti industriali per rifiuti umidi spesso arrivano anche fanghi di fogna, scorie di inceneritori, deiezioni, fanghi e scarti industriali. Agire invece alla fonte, cioè direttamente in case, condomìni e altre utenze, significa togliere da certe mani quest’oro chiamato immondizia ed evitare rischi igienico-sanitari ed ambientali. E se poi il Comune di Aprilia fornirà sacchetti decenti per l’umido, che non si rompono al solo guardarli, sarà ancora meglio.
Impianti industriali ‘bio’gas alimentati a rifiuti organici in arrivo a sud di Roma: 2 ad Aprilia, quello Acea Ambiente Kyklos (autorizzato in Regione), da 60mila tonnellate l’anno e l’altro Fri-El da 50mila tonnellate. Uno sulle falde idriche di Carano cha alimentano Aprilia, ma pure Anzio, Nettuno e parte di Latina e Cisterna, a Velletri della Volsca Ambiente e Servizi, da 30mila tonnellate. 2 ad Anzio di Green Cycle, da 100mila tonnellate, e Anziobiowaste da 60mila tonnellate; 2 ad Ardea, a Tor di Bruno e località Caronti, vicinissimi ad Aprilia, di Suvenergy da 60mila tonnellate e Biovis da 30mila; uno a Pomezia della Cogea da 60mila tonnellate (autorizzato in Regione)e uno lì vicino, nel IX municipio di Roma, della Pontina Ambiente da 240mila tonnellate (il più grande d’Europa), uno ad Artena della Greenpark Ambiente, al confine con Lariano, da 50mila tonnellate. Decide la Regione.