La Regione Lazio ha inoltrato al Comune di Aprilia la pronuncia negativa di Valutazione di Impatto Ambientale circa il progetto di realizzazione di una discarica di rifiuti non pericolosi proposto dalla società Paguro srl, nella ex cava in zona La Cogna, al confine con Tor San Lorenzo. Il progetto prevede 1,3 milioni di metri cubi d’immondizia, su terreni che hanno acque di falda anche a soli 120 centimetri di profondità, e 55mila metri cubi di percolati ogni anno. Diverse le motivazioni che hanno determinato la scelta degli uffici regionali. In primo luogo, il progetto non è risultato conforme con il vigente Piano Regionale dei Rifiuti, in quanto l’individuazione di nuove discariche deve essere inclusa tra i nuovi interventi previsti all’interno del Piano Regionale stesso, che dovrà essere preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica. Sussiste poi un fattore di attenzione progettuale ed escludente: “La distanza non idonea (circa 150 metri) di edificato urbano coincidente con il quartiere denominato La Cogna”. Cioè case troppo vicine. Altro fattore contrario è la presenza di una zona classificata “a servizi”, ovvero destinata a standard urbanistici pubblici (scuole, ospedali, centri turistici, impianti sportivi, ecc.); anche in questo caso l’area risulta ad una distanza di 150 metri. La nuova gigantesca discarica è risultata pertanto estranea per destinazione d’uso, tipologia e dimensione al contesto in cui si colloca il progetto, pregiudicando i caratteri qualitativi della stessa area, in conseguenza di un’attività altamente compromissiva degli aspetti ambientali”.
IL SINDACO DI ARDEA: «NOSTRA GRANDE VITTORIA»
«È una nostra grande vittoria che parte diverso tempo fa, ben prima del nostro arrivo in Comune», esulta il sindaco pentastellato di Ardea Mario Savarese. «Il consigliere Fabio Nobili, ora presidente della Commissione Ambiente e ricercatore scientifico nell’ambito biologico, ha lavorato settimane alla memoria ostativa indicando le motivazioni per le quali questo impianto sarebbe stato estremamente dannoso per il nostro territorio. Quella è un’area con una profonda vocazione all’agricoltura e al florovivaismo: basti pensare alla presenza dei Giardini della Landriana, un patrimonio verde indiscusso a livello internazionale». Gli fa eco proprio Fabio Nobili: «La discarica avrebbe inciso su un territorio fratturato – dichiara a Il Caffè – Intorno all’area in questione infatti sono stati rilevati alcuni cedimenti strutturali da parte dell’Ispra. Inoltre, la vicinanza tra il fondo della discarica e la falda acquifera Colli Albani avrebbe seriamente compromesso tutto l’ambiente». «Questo impianto – aggiunge – sarebbe sorto su una discarica abusiva di 15 ettari: si sarebbe accumulata un’emergenza su un’altra emergenza».
ORA IL TAVOLO TECNICO PER BONIFICARE LE VECCHIE DISCARICHE
«Questa decisione – ha commentato il sindaco di Aprilia Antonio Terra – segna un punto a favore dell’ambiente in una zona che altrimenti avrebbe rischiato una compromissione irreversibile del suo stato di salute. Allo stesso modo, riteniamo che questa presa di posizione della Regione rappresenti anche una spinta importante verso la risoluzione delle problematiche legate alle ex discariche. L’auspicio – spera il Sindaco apriliano – è ora quello di attivare a pieno il Tavolo tecnico con Regione, Provincia, Arpa, Asl, Polizia Locale, affinché si possano mettere in atto tutte le azioni necessarie a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, azioni realizzabili con il sostegno economico della Regione stessa».
Alla Cogna, furono rilevata masse ferrose (fusti?) e una bonifica tanti fa iniziò e «fu inspegabilmente interrotta». Lo ha spiegato il comandante del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, capitano Marco Cavallo, in Commissione parlamentare ecomafie lo scorso febbraio.
LA PAGURO SRL ANNUNCIA CHE FARÀ RICORSO AL TAR
«Mi dispiace che alcuni comitati abbiano creduto di trainare il carro e invece, come la proverbiale mosca, siano soltanto sedute sul muso del cavallo – dice Fabio Altissimi, capo della Paguro srl che vuol fare la discarica alla Cogna -. Credo però che a giovarsene di tutto questo non sia nemmeno la politica in termini di ritorno di voti elettorali. Di fatto chi ne trarrà vantaggio è l’oligopolio che gestisce nel Lazio, da più di mezzo secolo, il business dei rifiuti e che vede nelle mega discariche la sua più grande fonte di guadagno. Perché almeno di non volerci raccontare favole appare chiaro come ogni provincia debba avere la propria discarica e come nel Lazio di discariche non ce ne siano più. A meno che, lo ripetiamo da mesi, non trovi applicazione la delibera 199/2016 che prevede l’ampliamento delle discariche già stracolme che guarda caso appartengono sempre agli stessi imprenditori».
«Va bene l’ebbrezza della vittoria – ammonisce Altissimi – ma forse è arrivato il momento di guardare oltre il proprio naso e avere una visione d’insieme. Chi ci ha guadagnato dal no a questo progetto? – domanda Altissimi -. L’ambiente che vede un’area molto estesa ancora inquinata da rifiuti interrati illegalmente? I cittadini che pagano una Tari elevatissima con i rifiuti trasportati anche fuori regione? La politica che dovrà rispondere della mancata bonifica su numerosi siti della zona? O chi gestisce le discariche?».
E ancora: «I cittadini devono sapere che per bonificare tutte le aree oggetto di sversamento illegale di rifiuti nel solo territorio apriliano ci vorranno circa 400 milioni di euro e devono sapere che a oggi né Regione né Comune hanno messo a bilancio i fondi per provvedere al ripristino della salubrità dei luoghi. Bonifiche che noi chiederemo con tutti i mezzi legali a nostra disposizione».
Nulla da dire sui motivi tecnici che hanno portato alla bocciatura: «Non è questa la sede», taglia corto Altissimi che però annuncia ricorso al Tar contro la decisione della Regione. In attesa delle bonifiche, se non altro questo territorio già ferocemente avvelenato, si risparmia – per ora – l’arrivo di un’altra discarica, gigantesca e sulle falde acquifere affioranti. Non c’è da stappare champagne. Ma nemmeno da sperare nel percolato. L’acqua non contaminata può andare bene.