Sulla cooperativa, spiegano le lavoratrici, incombe l’apertura di una procedura di licenziamento oltre che la gestione degli orari di lavoro, previsti a sette ore giornaliere spesso suddivise tra la fornitura di servizi in supporto al personale scolastico – come la pulizia delle aule – e lavori alternativi, come ad esempio la ritinteggiatura di altri edifici scolastici. Un disagio sfociato nella protesta ad oltranza che, però, assicura comunque l’erogazione dei servizi minimi essenziali, come la pulizia dei bagni. «Siamo le vittime di questa vicenda – dichiarano le lavoratrici – percepiamo non più di 900 euro al mese, versati in ritardo e ora anche decurtati, Una situazione insostenibile sulle nostre già precarie situazioni economiche e familiari. Siamo ridotte all’osso come organico e con orari e servizi di lavoro estenuanti, in più senza la certezza della retribuzione e del futuro. Un’offesa alla nostra dignità, di lavoratrici, di donne e di madri».
Sta di fatto che già all’inizio della scorsa settimana i genitori di alcuni alunni si sono recati presso la caserma dei carabinieri per spiegare la situazione e presentare un esposto, ma i militari hanno consigliato di passare prima per il Comune, rappresentato dal sindaco. E il Primo cittadino in effetti è intervenuto, diramando anche una nota stampa con la quale nella giornata di lunedì ha fatto sapere di aver inviato una nota “al direttore del Ministero dell’Istruzione, alla Asl Roma 6 e ai dirigenti scolastici dei rispettivi istituti per la situazione di emergenza che si è venuta a creare. A seguito delle numerose segnalazioni pervenute dai genitori dei bambini frequentanti le scuole in oggetto – prosegue – relativamente alle precarie condizioni igieniche in cui versano i predetti istituti, si chiede alle Autorità in indirizzo, ciascuna per quanto di competenza, di effettuare un immediato sopralluogo al fine di stabilire le criticità lamentate e porre in essere tutti gli adempimenti atti a ripristinare le normali condizioni igieniche. La tempestività di un immediato sopralluogo risulta peraltro necessaria al fine di poter predisporre tutte le azioni necessarie alla tutela della salute pubblica”. Intanto i genitori di alcuni bambini della Don Bosco lunedì scorso hanno portato via i propri figli da scuola, minacciando l’assenza ad oltranza fino al ripristino delle normali condizioni igieniche. È stata avviata anche una raccolta firme per corredare l’esposto da protocollare in Comune.
Adriano Pagano